Passo avanti per la Proposta di Legge sulla morte volontaria medicalmente assistita. La Camera ha approvato in prima lettura uno dei punti fondamentali della proposta: di cosa si tratta e cosa prevede per il fine vita e l’eutanasia.
Suicidio assistito, segnale di apertura della Camera: cosa dice la proposta di Legge
La Camera ha esaminato in prima lettura l’articolo 2 della proposta di legge relativa alla morte volontaria medicalmente assistita. L’approvazione è arrivata con 223 voti a favore, 168 contrari e 1 astenuto. Questo articolo è il fulcro della proposta di legge, perché definisce le finalità di questa normativa. Nel testo dell’articolo si legge infatti che la morte medicalmente assistita è “il decesso cagionato da un atto autonomo con il quale, in esito al percorso disciplinato dalle norme della presente legge, si pone fine alla propria vita in modo volontario, dignitoso e consapevole, con il supporto e sotto il controllo del Servizio sanitario nazionale”. L’articolo 2 fornisce dunque una definizione precisa e aggiunge che l’atto del cosiddetto suicidio assistito “deve essere il risultato di una volontà attuale, libera e consapevole di un soggetto pienamente capace di intendere e di volere”.
Cosa prevedono gli emendamenti alla proposta di Legge sul suicidio assistito
La normativa contenuta in questa proposta di Legge precisa che le strutture del Servizio Sanitario Nazionale dovranno rispettare alcuni princìpi:
- La tutela della dignità e dell’autonomia del malato;
- La tutela della qualità della vita fino al suo termine;
- Un adeguato sostegno sanitario, psicologico e socio-assistenziale alla persona malata e alla famiglia.
Un emendamento proposto dai deputati Andrea Cecconi e Riccardo Magi prevede inoltre che o medico curante oppure uno specialista possano certificare la presenza di una patologia “irreversibile e con prognosi infausta” che provochi nel paziente “sofferenze fisiche e psicologiche che la persona trova assolutamente intollerabili per accedere alla morte volontaria medicalmente assistita”. La Camera ha approvato questo emendamento con 227 sì, 171 no e 3 astenuti, modificando la richiesta precedente di ottenere questa certificazione sia da uno specialista sia dal medico curante.
Gli emendamenti respinti del centrodestra e del gruppo misto sul suicidio assistito e l’eutanasia
Un altro emendamento approvato dalla Camera opera per agevolare l’accesso alla morte medicalmente assistita, estendendolo anche ai pazienti che hanno “volontariamente interrotto” il percorso di cure palliative. Si muovono invece in direzione contraria i quasi 200 emendamenti proposti dal centrodestra, che dovrebbero operare per restringere i criteri di accesso al suicidio medicalmente assistito. Tali proposte sono state respinte durante le votazioni a scrutinio segreto, portando così a un primo segnale di apertura verso la libertà dei pazienti di decidere per la propria vita.
Alcuni tra gli emendamenti respinti recano la firma del gruppo misto e operavano per modificare alcune parti dell’articolo 2 in modo da includere l’accesso all’eutanasia. Dalle parti politiche però è arrivata la volontà di concentrarsi sul suicidio assistito. Nelle votazioni a scrutinio segreto sono però comparsi 52 voti a favore dell’eutanasia, un segnale di speranza dopo la secca bocciatura della Corte Costituzionale al referendum per l’eutanasia legale.