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Ucraina, un accordo con la Russia possibile entro 10 giorni: mediazione Turchia. Zelensky parlerà alle Camere

Pubblicato: 17/03/2022 18:59

Continua la corsa diplomatica per arrivare a una soluzione sulla crisi ucraina, che potrebbe arrivare nei prossimi 10 giorni. Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, ha spiegato a che punto sono i colloqui con le controparti russe e su quali punti dell’accordo c’è ancora da lavorare. Un ruolo importante potrebbe svolgerlo la Turchia, con il ministro degli Esteri Mevlüt Çavuşoğlu impegnato in confronti con i corrispettivi ucraini e russi tra ieri e oggi. Zelensky, inoltre, sarà ospite in video alla Camera dei deputati, dove farà un intervento il prossimo 22 marzo.

Accordo tra Russia e Ucraina entro 10 giorni: le parole del consigliere di Zelensky

Mykhailo Podolyak ha illustrato degli spiragli nei colloqui tra Ucraina e Russia per la cessazione delle ostilità che vanno avanti da 20 giorni, causando una crisi umanitaria e internazionale con pochi precedenti nella storia recente. “Uno dei punti chiave dell’accordo di pace sarà il cessate il fuoco immediato e il ritiro totale dell’esercito russo dal territorio ucraino“, ha spiegato in un’intervista ai media polacchi, prevedendo che le negoziazioni potrebbero arrivare a una risoluzione in un tempo che va “da qualche giorno fino a una settimana e mezza“.

Podolyak ha definito i negoziati “un processo su larga scala a cui partecipano non solo Russia e Ucraina” ma “in maniera non diretta anche i nostri partner, tra cui la Polonia“. L’obiettivo sarebbe non firmare solo un accordo “ma sviluppare un meccanismo concreto che garantisca la nostra sicurezza in futuro“.

Le richieste dell’Ucraina per il negoziato

Il consigliere di Zelensky illustra anche la posizione dell’Ucraina per il raggiungimento di un accordo di pace, considerando che il Paese ha “subito enormi danni da parte della Russia“. La priorità è arrivare a un cessate il fuoco, “e poi dovremo ricostruire il Paese. È chiaro che la Russia non ha nessuna possibilità di mostrare che oltre a lei ci sono altri colpevoli in questa catastrofe“. Quindi Kiev chiede il ritiro immediato delle forze armate russe, dato che dopo la firma di un accordo entrerebbe immediatamente in vigore la Convenzione di Vienna.

Nella Convenzione “è chiaramente scritto che il trattato di pace può essere annullato se gli Stati in guerra non ritirano le loro truppe dal territorio nemico. Pertanto, qualsiasi tentativo di trattenere i soldati russi sul suolo ucraino sarà legalmente infondato“. Per assicurare il rispetto dei termini “saranno messe per iscritto le modalità di ritiro delle truppe dal territorio ucraino e l’aiuto concreto dei nostri partner che garantiranno il rispetto delle condizioni dell’accordo e la sicurezza dell’Ucraina in futuro“.

Rispetto alla bozza in 15 punti trapelata grazie al Financial Times, il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba ha dichiarato che si tratta “della posizione di Mosca“, durante un incontro con i giornalisti a Leopoli. Nella città ucraina, Kuleba ha oggi incontrato il ministro degli Esteri turco Çavuşoğlu, che ieri aveva fatto visita a Mosca. Il ministro, testimone degli sforzi della Turchia per mediare sul conflitto, ha dichiarato dopo l’incontro che “ci sono forti speranze per un cessate il fuoco“, indispensabile per portare le parti a un accordo.

Zelensky farà un intervento alla Camera dei deputati

L’ANSA ha appreso dalla riunione dei capigruppo della Camera che il presidente Zelensky si collegherà in videoconferenza con Montecitorio e con il Senato il 22 marzo alle ore 11. Lo stesso giorno il presidente del Consiglio Mario Draghi interverrà sulla situazione della guerra in Ucraina.