Mentre le bombe cadono su Kiev, Mariupol e altri parti della Russia ormai da 3 settimane, le vie della diplomazia occidentali cercano di arrivare a Vladimir Putin passando dalla super potenza che potrebbe ancora essergli vicina: la Cina. Il POTUS Joe Biden ha avuto una lunga telefonata assieme all’omologo cinese Xi Jinping, con quest’ultimo che avrebbe ribadito come la guerra non è nell’interesse di nessuno.
USA e Cina al tavolo per la Russia: Xi Jinping cerca il dialogo con Putin
Il colloquio tra Biden e Xi Jinping era particolarmente atteso: da settimane infatti si cerca di capire quale ruolo voglia giocare la Cina nello scenario di guerra e tensioni internazionali scatenato dalla Russia con l’invasione in Ucraina. Per qualcuno, la super potenza cinese attende gli sviluppi per decidere come muoversi su Taiwan e questa tesi sarebbe avvalorata dal fatto che non sono mai arrivate formali condanne contro Vladimir Putin, anzi. La Cina ha parlato apertamente di guerra ma si è astenuta dal voto per la risoluzione di condanna Onu e a Biden ha ribadito la necessità di trovare una via diplomatica.
“In quanto membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e delle due maggiori economie – si legge nel resoconto della telefonata diffuso da agenzie cinesi e riportato da Adnkronos – Cina e Stati Uniti non dovrebbero solo guidare le relazioni bilaterali perché si sviluppino lungo la strada giusta, ma anche assumersi la responsabilità internazionale di mantenere la pace globale“. Per farlo, Xi Jinping spinge per evitare uno scontro diretto, perché “La situazione in Ucraina ha dimostrato ancora una volta che i Paesi non possono ingaggiare scontri militari […] Non fa l’interesse di nessuno“. Per questo, propone che Usa e Nato trovino una soluzione “attraverso il dialogo con la Russia“.
Dall’Ucraina: nessuna vittima sotto il teatro di Mariupol
Un’opzione difficile, considerando il corso delle ultime settimane: bombardamenti, vittime civili, sanzioni, blocco dell’import energetico dalla Russia, lista di Paesi ostili e via dicendo. Negli ultimi giorni, la via diplomatica è stata rallentata anche dalle immagini del bombardamento del teatro di Mariupol. Si temeva un massacro, specie considerando che fuori dall’edificio era stato scritto a lettere cubitali “Bambini”; invece, secondo quanto riporta Ansa, le autorità locali hanno reso noto che non ci sarebbero vittime dovute all’attacco al teatro: un ferito grave, ma nessun morto. Non sarebbe andata altrettanto bene invece durante un altro attacco missilistico russo: la BBC riferisce che Mosca avrebbe bombardato delle caserme dell’esercito ucraino a Mykolaiv e il bilancio sarebbe almeno di 45 morti.