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Ucraina e Russia, cos’è successo in guerra oggi: le minacce all’Italia, il discorso di Zelensky e le parole di Fedorov

Pubblicato: 19/03/2022 20:08

Mentre vengono raggiunti i 30 giorni consecutivi di conflitto, non migliora sensibilmente la situazione dei negoziati tra Russia e Ucraina. Al contempo, l’Italia viene menzionata in maniera diretta e poco amichevole dal direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo Alexei Paramonov, che parla di “conseguenze irreversibili” per il nostro Paese, nel caso il governo italiano continuasse ad appoggiare la dura politica sanzionistica già messa in atto nei confronti di Mosca.

Zelensky, invito alla pace: “È tempo di incontrarsi, è tempo di parlare”

Volodymyr Zelensky ha parlato in un video, in cui chiede che i colloqui di pace inizino e siano risolutivi. Una posizione molto diversa da quella di Vladimir Putin, che ieri parlava di come il Cremlino non si potesse fermare fino al raggiungimento degli obbiettivi preposti. Zelensky, infatti, dice che ora più che mai è necessario fermarsi ed evitare ulteriori morti: “È tempo di incontrarsi, è tempo di parlare, è tempo di ripristinare l’integrità territoriale e la giustizia per l’Ucraina. Altrimenti, le perdite della Russia saranno tali che il Paese impiegherà diverse generazioni per riprendersi”.

Italia e Russia, tensione per le parole di Paramonov: “Conseguenze irreversibili”

Aumenta la tensione tra Italia e Russia per via delle parole, affidate in un’intervista a Ria Novosti, di Alexei Paramonov: “Non vorremmo che la logica delle dichiarazioni del ministro trovasse seguaci in Italia e provocasse una serie di corrispondenti conseguenze irreversibili”. Il riferimento è alle dichiarazioni del ministro dell’economia francese, Bruno Le Maire, che ha invitato a fare una vera e propria guerra economica a Mosca.

La Farnesina, tramite una nota stampa, ha comunque respinto qualsiasi minaccia al mittente, invitando anzi a mettere al più presto un freno all’aggressione russa in Ucraina.

Ivan Fedorov, le parole dopo il rapimento: “Violenza psicologica”

Ivan Fedorov, sindaco di Melitopol rapito e poi rilasciato dalle forze russe, ha rilasciato un’intervista a Quarto Grado. Gianluigi Nuzzi ha infatti ospitato via call il sindaco ucraino, che ha raccontato che non sarebbe stata usata violenza fisica su di lui, per quanto abbia invece subito quella psicologica: “Non mi hanno picchiato, ma c’era una tensione forte. Non serve la violenza fisica, quando c’è quella psicologica”.

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