Vai al contenuto

Bombardamenti su Kiev, colpite case e centro commerciale nel cuore della capitale. Negoziati appesi a un filo

Pubblicato: 21/03/2022 08:24

Notte di fuoco e bombardamenti anche sulla capitale ucraina Kiev, per la prima volta colpita nel cuore nevralgico con intensi bombardamenti che avrebbero raggiunto diverse case e un centro commerciale nel centro città. La guerra arriva a una fase in cui l’offensiva militare russa procede in tre direzioni, da nord, est e sud, mentre oggi si attendono nuovi colloqui nell’ambito di un negoziato gravido di incognite. A Mariupol, tra i fronti più roventi del conflitto, nella notte l’esercito ucraino avrebbe rifiutato la resa proposta dai russi.

Bombardamenti su Kiev, colpite case e centro commerciale nel cuore della capitale ucraina

L’Ucraina ha vissuto un’altra notte di guerra con intensi bombardamenti anche sulla capitale. Secondo quanto riportato dalle autorità locali, i russi avrebbero colpito diverse abitazioni e un centro commerciale di Kiev, provocando un numero ancora imprecisato di vittime.

L’area maggiormente interessata sarebbe quella del quartiere di Podil, come documentato dal sindaco della città Vitaliy Klychko: un vasto incendio, ha mostrato il primo cittadino su Twitter, è divampato nella zona residenziale richiedendo l’intervento di numerose squadre dei Vigili del fuoco.

All’alba di oggi la notizia di un attacco aereo nella regione di Sumy, dove in un impianto chimico si sarebbe registrata una perdita di ammoniaca che ha spinto le autorità ad allertare la popolazione rimasta. L’allarme è scattato per 2 villaggi entro i 2,5 chilometri dal sito industriale, con la raccomandazione agli abitanti di trovare riparo immediatamente nei rifugi.

Mariupol rifiuta la resa: no all’ultimatum di Mosca a ridosso dei negoziati

Nuovo round di negoziati previsto per oggi, non senza incognite sempre più ingombranti sulle reali intenzioni di Vladimir Putin. Il Cremlino avrebbe concordato con Kiev un cessate il fuoco per avviare corridoi umanitari da Mariupol nelle prime ore di oggi, ma resta l’interrogativo sull’effettivo rispetto dello stop alle armi durante l’evacuazione dei civili.

Ieri sera, l’ultimatum di Mosca con la richiesta di consegnare la città di Mariupol in una resa incondizionata alle forze russe si sarebbe dissolta con un secco no degli ucraini. “Non è un’opzione” – ha sottolineato la vicepremier Iryna Vereshchuk.