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Mario Draghi sugli aiuti militari italiani alle forze ucraine: “La nostra volontà di pace cozza con Putin”

Pubblicato: 23/03/2022 15:10

Mario Draghi è sempre più fermo nella sua posizione di disaccordo con le azioni russe in Ucraina e lo ribadisce, ancora una volta, nel replicare alla camera nel corso delle comunicazioni in vista del prossimo consiglio europeo (previsto per il 24 marzo).

Il presidente del consiglio ha, di nuovo, confermato la volontà di essere dalla parte del popolo e del governo ucraino e di voler combattere le intenzioni di mosca sia con azioni che impattino sul contesto economico russo, aiutando il popolo ucraino sia a sopravvivere che a difendersi. Immediata anche la replica nei confronti di chi, nelle camere, ritiene che l’Italia stia sbagliando fornendo risorse militari a Kiev.

Mario Draghi: “La carneficina non distingue le divise”

Mario Draghi è irremovibile nello spiegare che non aiutare gli ucraini significherebbe mostrare il fianco e giustificare i dittatori: “La carneficina non distingue le divise ma distingue i bambini. È un terreno molto scivoloso. Perché se noi sviluppiamo le conseguenze di questo ragionamento, dovremmo dire di non aiutare i Paesi che vengono attaccati. Dovremmo sostanzialmente accettare di difendere il paese aggressore non intervenendo. Dovremmo lasciare che gli Ucraini perdano il loro Paese e accettino la schiavitù” il presidente del Consiglio non ha mancato di ricordare casi nefasti del passato: “È un terreno scivoloso che ci porta a giustificare tutti gli autocrati, tutti coloro che hanno aggredito Paesi inermi, a cominciare da Hitler e Mussolini”.

Il presidente Draghi ha anche spiegato che qualunque volontà di mettere fine al conflitto potrà essere soddisfatta solo quando sarà il Presidente Putin a volerlo: “La nostra volontà di pace cozza con Putin, che vuole guadagnare terreno dal punto di vista militare come con i bombardamenti a tappeto di Mariupol. Per questo il disegno avrà successo solo quando lo vorrà Mosca”.

Vittorio Sgarbi cita Tolstoj: “Non si può eliminare la violenza con la violenza”

Tra coloro che si sono espressi in disaccordo con Draghi sull’aiutare anche militarmente l’Ucraina c’è il critico d’arte Vittorio Sgarbi: “Tolstoj indicava questa rotta: ’come non si può spegnere il fuoco con il fuoco, né asciugare l’acqua con l’acqua, così non si può eliminare la violenza con la violenza’. Sarei quindi prudente per l’avvenire a pensare che armare quell’esercito, che è un grande esercito di resistenza e diventa sempre più forte con i cittadini, non sia in realtà un modo per non interrompere questa guerra e aumentare i morti, perché anche un soldato russo morto è un innocente: non ha voluto quella guerra, l’ha subita”.