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Sanzioni contro la Russia, l’oligarca Abramovich salvato dall’intervento di Zelensky: le motivazioni

Pubblicato: 24/03/2022 11:20

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto in merito alle sanzioni disposte dagli Stati Uniti contro la Russia. In particolare, ha formulato una richiesta per quanto riguarda le sanzioni verso l’oligarca Roman Abramovich. Ecco di cosa si tratta.

Sanzioni contro l’oligarca russo Abramovich, l’inaspettato intervento del presidente Zelensky

Le recenti sanzioni degli Stati Uniti si aggiungono a quelle già disposte dall’Unione Europea e dal Regno Unito. Proprio Londra aveva inserito Roman Abramovich nella lista degli oligarchi interessati dalle sanzioni in data 9 marzo, mentre l’Europa gli ha precluso l’ingresso nel proprio territorio e ha congelato il su patrimonio presente nell’Unione. L’annuncio delle sanzioni da parte del Dipartimento del Tesoro statunitense non è però arrivato: il Consiglio per la Sicurezza Nazionale statunitense ha infatti richiesto di attendere prima di sanzionare l’oligarca. Il Wall Street Journal ha diffuso la motivazione di questo improvviso stop: durante una telefonata con il presidente Biden, Volodymyr Zelensky ha chiesto espressamente di non colpire a livello economico Roman Abramovich. È infatti l’unico oligarca che si sia mosso concretamente per spingere la Russia a cercare la pace con l’Ucraina e, secondo il presidente Zelensky, potrebbe giocare un ruolo fondamentale durante i negoziati di pace.

Le sanzioni contro Roman Abramovich e il suo possibile ruolo per trovare la pace tra Russia e Ucraina

Per effetto delle sanzioni, al momento Roman Abramovich non può amministrare il club Chelsea per decisione del governo britannico. I due yacht appartenenti all’oligarca russo sono invece al riparo in Turchia, a Marmaris e a Bodrum. Una delle due imbarcazioni è dotata di una propria difesa missilistica, mentre l’altra è stata accolta dalle proteste di alcuni velisti ucraini che si trovavano in Turchia per prendere parte a una competizione. Una possibile prova del coinvolgimento di Abramovich per spingere Mosca alla pace potrebbe essere costituita dai misteriosi viaggi registrati dal suo jet privato, che l’hanno portato dalla Russia alla Turchia e infine in Israele. A fine febbraio è stato localizzato anche in Bielorussia, dove Abramovich ha preso parte a uno dei primi incontri dei negoziati. La Turchia è uno degli Stati che ha scelto di discostarsi dalla linea seguita dall’Unione Europea e di non applicare sanzioni contro la Russia, disposte per congelare i beni dei fedelissimi del presidente russo Vladimir Putin, con l’obiettivo di penalizzarli e spingerli così a fare pressioni su Putin per raggiungere un accordo di pace con l’Ucraina.