In collegamento da Fabio Fazio a Che tempo che fa questa sera è intervenuta Marina Ovsyannikova, la giornalista russa del primo canale che poche settimane fa si è resa protagonista di un gesto di dissenso in diretta. La sua protesta le è costata il posto di lavoro, ma ora la Ovsyannikova non teme per se stessa ma per i suoi due figli.
Marina Ovsyannikova parla all’Italia da Fabio Fazio: “I russi sono contro la guerra“
Quel cartellone mostrato alle spalle della anchorwoman durante un telegiornale in Russia passerà alla storia come un gesto di coraggio e di dissenso per la guerra mossa da Putin contro l’Ucraina. A metà marzo, ha fatto irruzione nel riquadro e ha mostrato un cartello scritto da lei, diceva “No alla guerra, fermate la guerra. Non credete alla propaganda, vi stanno mentendo“. Ospite da Fabio Fazio, Marina Ovsyannikova ha spiegato il perché ha messo a repentaglio la sua carriera (e si è temuto vita, ad un certo punto).
“Quando è iniziata la guerra, dal primo giorno avevo deciso di licenziarmi – ha detto – Avevo capito che i miei punti di vista non coincidevano. Volevo andare a manifestare, ma è entrata in vigore la nuova legge: la gente in piazza non riusciva a tirare fuori i cartelloni. Da lì è nata l’idea di fare una manifestazione di fronte a tutto il mondo, per far vedere che la gente russa è contro la guerra“.
La giornalista dissidente contro Putin ora ha paura per i figli
La donna, che ha origini in parte anche ucraine, ha detto che quando è scoppiata la guerra il 24 febbraio molti russi non riuscivano a crederi: “Si pensava ad una contrapposizione all’occidente come semplice manifestazione di forza”. Ora, neppure lei sa cosa le succederà. È stata interrogata per 14 ore e adesso “la mia vita è un thriller, non so cosa succederà domani. Mi sveglio lunedì e mi accusano magari di essere una spia britannica“.
Fabio Fazio le ha chiesto se sia spaventata e Marina Ovsyannikova non si è nascosta: “Ho paura, sono una persona normale. Ho due figli che tiro su da sola, ho più paura per loro che per me stessa“. La repressione del dissenso in Russia parte anche dai sostenitori di Putin: “All’ex capo dell’Eco di Mosca gli hanno messo una testa di maiale fuori casa sua. Quando sono andata a prendere la mia macchina, avevo le ruote bucate, il giorno dopo non si è messa in moto“.
"Sono una persona normale, un'abitante di Mosca, ho due figli che tiro su da sola. Possiamo dire che ho più paura per loro che per me stessa. Ho paura che troveranno un'aggressione verso di loro a scuola, o verranno bullizzati."#MarinaOvsyannikova, da Mosca, a #CTCF pic.twitter.com/u7Wzk6Rlu1
— Che Tempo Che Fa (@chetempochefa) March 27, 2022
Il 70% dei russi sarebbe con Putin, ma lo dice un sondaggio nazionale
In periodi di guerra, le informazioni sono essenziali tanto quanto le munizioni. Da Mosca, Marina Ovsyannikova fa sapere che la situazione interna è complessa: “Secondo le ultime indagini sociologiche, indipendenti, il 50% della popolazione russa sostiene questa guerra e il 50% è contro“. Tuttavia, “se vediamo le indagini dei centri nazionali il quadro è diverso: il 70% sostiene l’intervento“. Persone che, sostiene, hanno subito un vero e proprio lavaggio del cervello per fargli credere che tutta l’Ucraina sia piena di nazisti da eliminare.
"Secondo le ultime indagini sociologiche, indipendenti, il 50% della popolazione russa sostiene questa guerra e il 50% è contro. Se vediamo le indagini dei centri nazionali il quadro è diverso: il 70% sostiene l'intervento."#MarinaOvsyannikova, da Mosca, a #CTCF pic.twitter.com/QBBKnY9wqs
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La solitudine di Marina Ovsyannikova: coraggiosa, ma isolata
La giornalista dissidente ha rifiutato l’offerta di asilo della Francia: “Sono una grande patriota“, dice, per spiegare la sua intenzione di rimanere in Russia. Dove, tuttavia, è sempre più sola: “Dopo questo incidente nessuno mi ha chiamato ne scritto. Mi sento sola“. Molti altri giornalisti magari sono altrettanto liberali e contrari alla politica di guerra, ma dal momento che le emittenti di opposizione sono chiuse, perdere il lavoro significa essere completamente tagliati fuori.
Infine, Marina Ovsyannikova ci tiene a sottolineare un punto: che in questo momento anche i russi soffrono, perché le sanzioni non hanno colpito solo gli oligarchi ma “ma anche la gente semplice, la classe media“. Per questo, la strada secondo la giornalista è una sola: “Un dialogo tra la Russia e l’Occidente. Questa possibilità di dialogo potrebbe avvenire attraverso la cultura“
"Dunque bisogna trovare un dialogo tra la Russia e l'Occidente. Questa possibilità di dialogo potrebbe andare attraverso la cultura."
— Che Tempo Che Fa (@chetempochefa) March 27, 2022
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