Vai al contenuto

Negoziati Russia e Ucraina: c’è la data del prossimo round in Turchia. Zelensky: “Occidente non ha coraggio”

Pubblicato: 27/03/2022 19:18

Si sblocca la situazione dei negoziati tra Russia e Ucraina, fermi al palo ormai da giorni: secondo quanto riferiscono fonti estere, è stata decisa la nuova data di un tentativo di negoziare la pace tra i due Paesi in guerra. A fare da mediatore sarà di nuovo la Turchia di Erdogan. Intanto, da Lugansk smentiscono il referendum per l’annessione a Mosca. Zelensky torna a chiedere di più dall’Occidente.

Russia e Ucraina riprendono i colloquio: al via una 3 giorni in Turchia

Si riparte: Russia e Ucraina sarebbero pronte a sedersi di nuovo al tavolo per negoziare la pace. Nelle scorse settimane solo fallimenti, certificato dalle parole dei Ministri degli Esteri Lavrov e Kuleba dopo l’incontro in Turchia. Proprio dal Paese che si è offerto come mediatore arriva ora un nuovo tentativo: il leader della maggioranza al Parlamento di Kiev e parte della delegazione dei negoziati, David Arahamiya, ha scritto su Facebook che ci saranno nuovi colloqui. “Un nuovo round faccia a faccia tra Ucraina e Russia si terrà dal 28 al 30 marzo in Turchia” le parole riportate da Adnkronos. Piccolo mistero però sulla data di inizio: il capo della delegazione russa, riportano numerose fonti, ha detto che i colloqui inizieranno martedì 29.

Negli scorsi giorni, sono successe molte cose che potrebbero dare a questi negoziati una svolta diversa: Zelensky si è appellato a Putin per negoziare la pace e fermare le bombe; dal Cremlino hanno fatto sapere che un accordo sarebbe possibile solo sulla base di un testo scritto. Inoltre, Mosca ha annunciato che il suo vero obiettivo è la liberazione del Donbass e che per raggiungerlo si è reputato necessaria un’operazione militare (guerra, per il resto del mondo) su larga scala.

Smentito il referendum di Lugansk per l’annessione alla Russia

Tre giorni per trovare la pace, quindi. Molto passerà dalla posizione di Kiev e Mosca proprio rispetto al conteso Donbass. Oggi è emersa la notizia che l’auto-proclamata repubblica di Lugansk avrebbe intenzione di indire un referendum per proporre ai cittadini l’annessione alla Russia: una soluzione simile a quanto accaduto in Crimea nel 2014 e altrettanto non riconosciuta dall’Ucraina. Lo stesso leader della repubblica separatista, Leonid Pasechnik, tuttavia ha precisato che “Al momento non sono in corso preparativi” per alcun referendum, smentendo la notizia circolata. Kiev aveva già duramente risposto tramite le parole del portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko: “Qualsiasi falso referendum nei territori temporaneamente occupati è giuridicamente insignificante e non avrà conseguenze legali” aveva detto, riporta Ansa.

Zelensky di nuovo critico con l’Occidente: “Manca di coraggio

Per l’Ucraina, la Russia sta cercando di dividere in due il Paese e ricreare la stessa situazione in essere tra Corea del Sud e Corea del Nord – emblema della divisione tra capitalismo filo-occidentale e comunismo di stampo cinese. Per evitare lo scenario coreano, Zelensky è quindi tornato a chiedere a gran voce più aiuti da Occidente e Nato. Secondo quanto riportato da Adnkronos, il presidente ucraino che stanotte potrebbe parlare anche alla cerimonia degli Oscar ha detto: “L’Ucraina ha bisogno solo dell’1% degli aerei della Nato e dell’1% dei carri armati, non chiederemmo di più“.

Quindi, ha detto che l’Occidente “manca di coraggio” e che “gioca a ping pong“. E annuncia: “Ho parlato con i difensori di Mariupol oggi: sono in contatto costante con loro, la loro determinazione, il loro eroismo e la loro fermezza sono sorprendenti“.