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La Russia cerca di conquistare il Donbass, referendum a Lugansk: appello di Zelensky. Macron si smarca da Biden

Pubblicato: 27/03/2022 15:22

Si intensificano i combattimenti nel Donbass, con la Russia che sembra intenzionata ad assicurarsi il territorio delle repubbliche separatiste, mentre l’offensiva in Ucraina rimane in una situazione di generale stallo. Su Leopoli e Kiev continuano a susseguirsi i bombardamenti, con le truppe di Vladimir Putin che puntano alle riserve petrolifere e alimentari del Paese. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha chiesto più armi agli alleati per resistere all’offensiva e salvare Mariupol. Intanto, arrivano le prime reazioni europee alle parole di Joe Biden, con Emmanuel Macron che si smarca dai toni del presidente statunitense.

Ucraina, la Russia punta al Donbass: Lugansk chiede un referendum

Putin ridimensiona gli obiettivi della guerra in Ucraina, che per i russi rischia di trasformarsi in una trappola strategica. Il Cremlino punta a mettere in sicurezza il Donbass, che ospita le città separatiste russofone, ma dove continuano i combattimenti per il controllo della regione tra Russia e Ucraina. Leonid Pasichnyk, a capo delle forze filo-russe a Lugansk, ha dichiarato che la città si prepara a un referendum per ottenere l’annessione alla Russia, replicando a quanto accaduto in Crimea nel 2014.

Il governo ucraino ha accusato Mosca di voler dividere in due il Paese, con la creazione di una zona satellite della Russia. “È un tentativo di creare una Corea del Sud e una Corea del Nord in Ucraina“, ha dichiarato Kyrylo Budanov, vertice dell’intelligence militare di Kiev, come riportato da The Guardian. Parole riprese da Andriy Yermak, capo del gabinetto di Zelensky: “La Russia vorrebbe imporci il cosiddetto scenario ‘coreano’, con cui vogliono imporre una linea di demarcazione tra i territori occupati e quelli non occupati“, ha scritto su Telegram, “Per l’Ucraina non possono esserci scenari, né compromessi in materia di integrità territoriale“.

Bombardamenti su Kiev e Leopoli: i russi puntano alle riserve ucraine

L’offensiva russa continua anche nelle altre zone dell’Ucraina, con Mosca che mirerebbe a distruggere le riserve petrolifere e alimentari del Paese. Missili ad alta precisione sono caduti nelle vicinanze di Leopoli, dove sono stati colpiti un impianto industriale, in cui è scoppiato un incendio domato dopo 14 ore secondo The Kyiv International, e un deposito di carburante che sarebbe stato usato per rifornimenti militari, come ha fatto sapere il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov.

Un altro deposito di carburante è stato distrutto nell’oblast’ di Rivne, a Dubno, nell’occidente dell’Ucraina. Intanto Kiev continua a subire pesanti bombardamenti, almeno 30 nelle ultime 24 ore secondo l’Agenzia Unian. Nelle vicinanze della capitale, inoltre, è stato distrutto un edificio che conteneva riserve di missili. Nel mirino ci sono anche obiettivi civili. “Come possono giustificare i missili verso il confine polacco, a Vinnytsia, Chernihiv, Ivano-Frankivsk, oppure ancora su Mariupol e Kharkiv?“, ha chiesto Herman Halushchenko, ministro dell’Energia ucraino a Il Corriere della Sera, “Colpiscono abitazioni, ospedali, scuole, teatri, musei, condutture dell’acqua, municipi, centrali elettriche: come possono farlo, con che diritto?“.

Zelensky chiede più armi per difendere l’Ucraina

Nelle scorse ore, il presidente Zelensky ha lanciato un nuovo appello agli alleati per incrementare l’invio di armi all’Ucraina. “Chi guida la comunità euro-atlantica? È ancora Mosca grazie alle intimidazioni?“, ha chiesto il premier ucraino, “L’Ucraina non può abbattere i missili russi usando pistole, mitragliatrici, che sono anche troppe nelle scorte. Ed è impossibile liberare Mariupol senza un sufficiente numero di carri armati, altri veicoli corazzati e, ovviamente, aerei“.

Zelensky ha ricordato la drammatica situazione della città, spiegando che le condizioni per salvarla sono note a Stati Uniti e Unione europea, e dichiara che tutti dovranno saperlo “così che ognuno capisca chi e perché è stato semplicemente spaventato da prevenire questa tragedia. Spaventato dal prendere una semplice decisione“.

Macron commenta le parole di Biden: “Non lo avrei detto”

L’Unione europea intanto reagisce all’incidente diplomatico di cui si è reso protagonista il presidente Joe Biden in visita in Polonia. Biden, in conferenza stampa, ha chiamato Putin “macellaio, per poi dichiarare nel suo discorso che “non può rimanere al potere“, scatenando la reazione di Mosca. Il presidente francese si è smarcato, dichiarando a France 3 che “Non userei quelle parole“. Macron ha poi aggiunto che “deve essere fatto di tutti per evitare che un’escalation della situazione“.