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Decreto legge Ucraina, ok del Senato alla fiducia: il commento del presidente Mario Draghi dopo il voto

Pubblicato: 31/03/2022 12:55

Il voto al Senato ha approvato il decreto legge Ucraina con 214 voti a favore e 35 contrari. Con il provvedimento si dispongono invii di equipaggiamenti miliari a Kiev e norme e disposizioni per l’accoglienza dei profughi dall’Ucraina. A seguire il presidente Mario Draghi ha risposto alle domande della stampa

Mario Draghi e la conferma della vicinanza all’Ucraina

“La pace arriva se l’Ucraina si difende”: con questa frase il presidente del Consiglio Mario Draghi ha commentato la decisione del Senato in una conferenza post-voto. La posizione del governo italiano in queste settimane è stata molto rigida nel chiarire la totale vicinanza (economica, umana, militare, politica e diplomatica) all’Ucraina, ribadendo più volte la totale disapprovazione riguardo alle azioni militari di Mosca. La decisione di lavorare insieme agli altri Paesi per arrivare al termine del conflitto è fondamentale, e, riguardo alle spese militari, Mario Draghi commenta che occorre “Superare l’attuale sistema di decisioni nazionali, se non siamo seri meglio non parlarne più perché è un obbiettivo talmente essenziale per l’Europa”.

Spese militari, confermato aumento: si discute del ruolo di garante

Il tema delle spese militari è stato quello più discusso negli ultimi temi sul caso Ucraina, soprattutto per via delle tensioni tra il governo ed il MoVimento 5 Stelle sull’aumento delle spese militari. Giuseppe Conte, in vista della sua rielezione, aveva chiarito l’intenzione di lottare contro l’aumento: “M5s continuerà a lavorare non per la crisi di governo ma nell’interesse dei cittadini e per offrire soluzioni di buonsenso”, ha dichiarato l’ex Presidente del Consiglio.

Riguardo all’eventualità di essere garanti agli accordi Russia-Ucraina, Draghi dichiara: “Dipenderà dal risultato dei negoziati tra Russia e Ucraina e potranno essere garanti elle clausole negoziate come la pace, lo status delle regioni del Donbass, il fatto che le leggi che permettono di attuare questo status vengano rispettate, eccetera”.

Mario Draghi e Vladimir Putin a confronto: la questione dei pagamenti in rubli

Ieri è avvenuto anche il confronto tra Mario Draghi e Vladimir Putin, durante il quale il presidente russo ha puntato a spiegare le ragioni per cui Mosca insiste a volere i pagamenti delle forniture di gas in rubli. In merito oggi in conferenza il Presidente ha spiegato: “I contratti sono stati fatti prevedendo i pagamenti in euro e in dollari: i prezzi sono da sempre fissati in dollari, poi a un certo punto per quanto riguarda gli europei è arrivato l’euro. Non è affatto facile cambiare la valuta dei pagamenti”.

Inoltre, l’incontro è stato fondamentale per un aggiornamento sui negoziati tra Russia e Ucraina. Come previsto, Mario Draghi ha ribadito la necessità di un cessate il fuoco in tempi brevi e l’urgenza di prossimi segnali di de-escalation della violenza.