Vai al contenuto

Ambasciatore russo Razov condanna l’Italia: “Spegne il fuoco col cherosene”. Rapporti in bilico con Mosca

Pubblicato: 02/04/2022 10:18

L’ambasciatore russo in Italia ha riservato parole di condanna per la decisione del nostro Paese di fornire armi all’Ucraina, pur esprimendo ottimismo per il futuro dei rapporti che legano Italia e Russia. Ecco le sue dichiarazioni.

Ambasciatore russo in Italia, l’invio di armi all’Ucraina “introduce un po’ di negatività nei nostri rapporti bilaterali

L’ambasciatore russo in Italia Sergey Razov si è detto “sicurissimo sulle buone prospettive” dei rapporti tra la Russia e il nostro Paese, ma non ha mancato di sottolineare come “proprio nel giorno in cui è iniziato il primo round di negoziati, in Bielorussia, a Gomel” l’Italia abbia deciso di sostenere l’Ucraina con l’invio di armi. Nel corso della sua intervista a Quarto grado su Retequattro, l’ambasciatore ha paragonato questa decisione a “cercare di spegnere il fuoco con il cherosene”. Secondo il diplomatico, infatti, “Non si può escludere che con gli armamenti mandati dall’Italia saranno uccisi cittadini e militari russi. E questo introduce un po’ di negatività nei nostri rapporti bilaterali”.

Le parole dell’ambasciatore russo Razov sulla stampa italiana: “critiche nei confronti della Russia

L’ambasciatore Razov ha rilevato, nel corso del programma, come “il 99% delle pubblicazioni dei mezzi di stampa italiani sono critiche nei confronti della Russia e del presidente Putin”. Si è espresso anche sulla tendenza, da lui definita “malevola”, a rendere pubbliche le fotografie di alcune personalità che hanno avuto contatti con lui, spiegando che “Quando vedo questi elenchi di persone dichiarate ‘russofone’ dalla stampa italiana, ho un senso di vergogna. Se qualcuno chiedesse di stilare una lista di filo-italiani in Russia, ci sarebbero milioni di miei connazionali. Mentre qui in Italia, l’ambasciata Russa e l’ambasciatore sono considerate figure tossiche e minacciose”.

Il colloquio telefonico tra Draghi e Putin e l’andamento dei negoziati tra Russia e Ucraina

In merito alla richiesta di Vladimir Putin di ricevere pagamenti solo in rubli per il gas importato da Mosca, l’ambasciatore ha spiegato che “Durante il colloquio telefonico, il presidente Putin ha dato delle spiegazioni molto esaustive al presidente Draghi, su come possano essere effettuati tecnicamente questi pagamenti. Siamo pronti a effettuare le nostre forniture secondo i volumi precedentemente concordati“.

Razov ha parlato anche della guerra in Ucraina, definendola “operazione militare speciale” e spiegando che si sarebbe trattato di una “decisione forzata” dovuta al fatto che “a dicembre e gennaio, le nostre proposte sulla sicurezza – molto chiare – sono state rigettate, sia da Washington che da altri Paesi della Nato. Qualsiasi presidente di qualsiasi Paese, incluso Putin, ha come scopo principale pensare alla sicurezza del proprio Stato e della propria popolazione”. L’ambasciatore ha anche riconosciuto che nel corso dei negoziatiLe posizioni delle parti si stanno avvicinando e quando ci sarà l’ok da entrambe su questi punti, speriamo di avere un documento finale”. Razov non ha escluso la possibilità di un futuro incontro tra Zelensky e Putin e ha spiegato che “Quando sarà pronto il documento, la Russia e l’Italia dovranno lavorare insieme per definire al meglio queste garanzie”.