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Stop al gas russo, gli Stati Baltici sono i primi a rinunciare all’energia di Mosca: “Potete farlo anche voi”

Pubblicato: 03/04/2022 10:59

Svolta nei rapporti di forza tra la Russia e i Paesi europei: gli Stati Baltici hanno annunciato lo stop alle importazioni di gas. Una presa di posizione che, sperano, verrà seguita dal resto dell’UE. Da Stati Uniti e UK, intanto, sono in arrivo armi e mezzi per la guerra in Ucraina.

Lituania, Lettonia ed Estonia annunciano lo stop all’import di gas russo

È la grande arma di ricatto dalla parte di Mosca: uno scontro frontale con la Russia è da evitare per Italia e gran parte d’Europa soprattutto per il rapporto di co-dipendenza energetica che ci lega. Vladimir Putin lo sa e le contro-sanzioni russe hanno colpito proprio su questo fronte, con l’ormai annunciato obbligo di pagamento del gas in rubli. C’è però chi ha iniziato a dire no, sia che si tratti di euro o rubli. Gli Stati Baltici sono i primi ad aver annunciato lo stop all’import di gas dalla Russia: secondo quanto riporta l’agenzia Tass, a dirlo è il CEO di Conexus Baltic Grid, Uldis Bariss.

Alla radio lettone, ha dichiarato: “Dal 1 aprile il gas naturale russo non verrà più importato in Lettonia, Estonia e Lituania“. In precedenza, la notizia era stata confermata anche dal Ministro dell’Energia lituano e quindi anche dallo stesso presidente Gitanas Nauseda tramite un tweet: “Da questo mese, basta gas russo in Lituania. Anni fa il mio Paese ha preso decisioni che oggi ci permettono senza problemi di rompere i legami energetici con l’aggressore. Se noi possiamo farlo, può farlo anche il resto d’Europa“.

Guerra in Ucraina, armi e mezzi in arrivo da Stati Uniti e UK

Da un lato le sanzioni e la risposta europea e mondiale all’invasione dell’Ucraina, dall’altro il fronte della guerra. Per supportare il Paese attaccato dalla Russia, sarebbero ora in arrivo armi e mezzi per Kiev. Secondo quanto riporta il New York Times, gli Stati Uniti hanno stanziato altri 300 milioni di aiuti militari: la Casa Bianca sarebbe inoltre pronta a inviare carri armati di fabbricazione sovietica in Donbass; una svolta per gli States, che potrebbe esacerbare ancora di più i rapporti con Putin. Inoltre, riferisce il Sunday Times, anche il Regno Unito sarebbe attivo su questo fronte: Boris Johnson starebbe per mandare missili anti nave per supportare Zelensky a respingere gli attacchi russi via mare, nel sud del Paese. La decisione sarebbe arrivata dopo un colloquio col presidente dell’Ucraina.

Il Ministro degli Esteri ucraino Kuleba, in un’intervista al Corriere della Sera, ha ribadito la necessità di aiuti: “Coloro che rifiutano l’invio di armi all’Ucraina in realtà sostengono la continuazione della guerra – ha detto – ci aspettiamo dall’Italia le armi necessarie a difenderci e siamo felici si sia assunta il ruolo di Paese guida nello sforzo di farci entrare in Europa come membro a pieno titolo“. Questo nonostante il duro attacco dell’ambasciatore russo Razov, secondo cui l’Italia spegnerebbe il fuoco con il cherosene inviando armi in Ucraina.

Ultimo Aggiornamento: 03/04/2022 13:16