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Draghi condanna le stragi di civili in Ucraina: “Putin dovrà rispondere”. Allo studio nuovo pacchetto di sanzioni

Pubblicato: 05/04/2022 22:07

Il presidente del Consiglio Mario Draghi è tornato a parlare della crisi ucraina, condannando fermamente le stragi di civili di cui arrivano testimonianze dal Paese invaso. Il premier, da Torino, ha voluto chiarire la posizione dell’Italia, al fianco degli altri Stati membri dell’Unione europea, di cui condivide le misure restrittive adottate. Il governo sta prendendo decisioni drastiche contro la Russia di Vladimir Putin, come l’espulsione dei diplomatici, e sarebbe in vista un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca.

Draghi sull’Ucraina: “Stragi di civili devono essere punite”

Il presidente del Consiglio, durante la firma del Patto per Torino, ha voluto iniziare il suo intervento commentando quanto sta accadendo in Ucraina, e le notizie che arrivano sul massacro di Bucha e delle altre città della zona di Kiev. “Le atrocità commesse a Bucha, Irpin e in altre località liberate dall’esercito ucraino, altre annunciate oggi, sempre di civili, scuotono nel profondo i nostri animi di europei, di convinti democratici e di italiani“, ha dichiarato Draghi, che auspica “indagini indipendenti” per “fare piena luce su quanto accaduto“. Il presidente del Consiglio ha chiarito che “I crimini di guerra devono essere puniti. Il presidente Putin, le autorità e l’esercito russo dovranno rispondere delle loro azioni“.

L’Italia sostiene il nuovo pacchetto di sanzioni dell’Ue

Il governo non si limita alle parole. L’Italia, conferma Draghi, si unisce all’Unione Europea nel sostegno al “popolo ucraino, in lotta per la pace e per la libertà. In questo senso, ci sarà l’appoggio a “un nuovo pacchetto di sanzioni nei confronti di Mosca” annunciato dalla Commissione Europea: “L’Italia è pienamente allineata al resto dell’Unione Europea e appoggia con convinzione le misure restrittive presentate dalla presidente von der Leyen“.

Il premier ricorda l’espulsione di 30 diplomatici russi decisa oggi, “presa in accordo con altri partner europei e atlantici“, che hanno a loro volta allontanato diversi ambasciatori del Cremlino. Infine, Draghi lancia un appello a Putin, a cui dice “ancora una volta, di porre fine alle ostilità, interrompere le stragi di civili, di dare questo cessate il fuoco. Come sapete nella telefonata che ho avuto con lui, la prima cosa che ho detto è ‘Io la chiamo perché voglio parlare di pace’“.