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Quarta Repubblica, l’intervista al generale Petraeus: l’ex direttore della CIA parla della guerra in Ucraina

Pubblicato: 12/04/2022 12:40

Quarta Repubblica, il programma condotto da Nicola Porro su Rete4 ogni lunedì, ha trasmesso l’intervista esclusiva al generale David Petraeus, ex direttore della CIA ed ex comandante delle forze armate in Afghanistan e in Iraq, in merito all’attuale situazione della guerra in Ucraina.

Il generale Peatreus ha condiviso senza usare mezzi termini un’analisi della situazione in Ucraina, che sembra andare in una direzione sempre più colma di difficoltà.

David Petraeus, ex direttore della CIA, interviene a Quarta Repubblica

Intervistato da Maria Luisa Rossi Hawkins, David Petraeus ha subito messo le cose in chiaro: “Ci aspetta un momento molto difficile per l’Ucraina. Per la prima volta c’è un solo generale al comando dell’invasione russa. Prima ce ne erano troppi, che litigavano con Mosca per le risorse e le priorità, ma questo è un personaggio dai trascorsi molto preoccupanti“.

Petraeus ha aggiunto: “Lo chiamano ‘il macellaio della Siria’ per la sua campagna del 2016 quando bombardò e di fatto massacrò la popolazione di allora. Temo che vedremo altre azioni come quella della stazione del treno, già avvenuta sotto il suo comando, dove sono morti cinquanta civili. Vedremo la distruzione di villaggi e di piccole città che si interpongono all’offensiva russa. Nell’area dove si combatterà non ci sono grandi città come Kiev o Kharkiv e per i russi sarà più facile avanzare se non dovranno affrontare la guerriglia urbana degli ucraini che li ha costretti a ritirarsi“.

Petraeus avverte: la Russia può innescare un intervento della NATO

Credo che ci sia una linea russa che possa innescare una reazione durissima da parte della Nato ma starei attento a definirla. Vladimir Putin ha già autorizzato in passato l’uso di armi chimiche e sappiamo che ha armi nucleari tattiche, ma davanti al loro uso non credo che il mondo potrà voltare le spalle“, così Petraeus avverte, aggiungendo: “Non posso pensare che ci saranno Paesi che a quel punto si asterranno da un voto di condanna alle Nazioni Unite o da un’azione contro la Russia“.

Per quanto riguarda la questione NATO, come “motivazione” della cosiddetta “operazione speciale” russa in Ucraina, il generale ha ribadito che in passato “Alla NATO abbiamo cercato ostinatamente di coinvolgere i russi in una serie di incontri per sedare le loro preoccupazioni. Ma alla fine hanno preferito seguire la visione della storia ispirata e definita da Vladimir Putin, un uomo che identifica nella dissoluzione dell’Unione Sovietica la tragedia più grande del ventunesimo secolo”.

I massacri di Bucha e Borodjanka e il confronto con Sebrenica

Quanto accaduto nelle cittadine di Bucha e Borodjanka ha riportato alla memoria collettiva uno dei peggiori massacri di civili della storia recente: quello di Sebrenica. Su questo punto è intervenuto Petraeus, che ha detto: “Non penso che ci troveremo di fronte a un unico momento galvanizzante come è stato Srebrenica nel 1995 che di fatto ha forzato gli Stati Uniti ad intervenire con bombardamenti che sono serviti a portare la Serbia al tavolo dei negoziati“.

E ancora: “Ci saranno tante altre Bucha perché quello non è stato un errore, è il modus operandi dei russi. Le atrocità si accumuleranno fino al punto in cui ci sarà un effetto Srebrenica che risveglierà la coscienza collettiva“.

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