Vai al contenuto

Sparatoria metropolitana New York: la polizia diffonde l’identità del sospettato, continua la caccia all’uomo

Pubblicato: 13/04/2022 08:44

Le indagini sulla sparatoria di ieri alla metropolitana di Brooklyn, New York, continuano senza sosta. Nell’attacco, di natura non precisata e al momento non ascritto a matrice terroristica, almeno 23 persone sarebbero rimaste ferite, di cui 5 in condizioni gravi ma attualmente giudicate stabili. E poche ore fa, con la caccia all’uomo ancora in corso, la polizia ha diffuso l’identità del sospettato invitando i cittadini a riferire ogni possibile indizio utile al suo arresto.

Sparatoria alla metropolitana di New York: chi è il sospettato

Il sospettato nell’ambito delle indagini delle autorità americane sulla sparatoria in metropolitana a New York è Frank James, 62enne afroamericano di cui la polizia ha diffuso alcune foto nel corso delle ultime ore. Il suo profilo, si legge sui canali delle autorità statunitensi, è ritenuto di elevato interesse investigativo ed è ritenuto il possibile autore dell’attacco ai pendolari che ieri ha causato il ferimento di oltre 20 persone a colpi di arma da fuoco.

L’uomo risulterebbe attualmente in fuga dopo i fatti di Brooklyn che hanno fatto ripiombare l’America nell’incubo terrorismo, sebbene al momento non sia stata evidenziata traccia che deponga a favore di questo ultimo scenario. Secondo gli inquirenti, come precisato in sede di conferenza stampa nell’immediatezza dell’aggressione armata, nulla avrebbe finora permesso di inquadrare “l’incidente” in una cornice “terroristica”. Le piste, in costanza di caccia all’uomo estesa a tutto il territorio, restano comunque tutte aperte.

Spari in metropolitana a New York, almeno 23 feriti: la ricostruzione degli inquirenti

Il 62enne attualmente ricercato a New York, riportano le agenzie, sarebbe il titolare di una carta di credito utilizzata per noleggiare un furgone che, secondo le autorità, sarebbe il mezzo impiegato negli spostamenti precedenti e successivi all’attacco.

Lo stesso che sarebbe stato trovato, poco dopo, ad alcuni isolati dalla stazione di Sunset Park, a Brooklyn, teatro della sparatoria. Da una prima analisi degli inquirenti sul suo profilo, sarebbero emersi elementi definiti “preoccupanti” in merito alle sue esternazioni sui social. Il fuoco investigativo si sarebbe concentrato su contenuti in cui l’uomo criticherebbe aspramente la città di New York e il suo sindaco, Eric Leroy Adams. I video di alcuni testimoni sulla scena sono al vaglio della polizia. Stando a una prima ricostruzione, la sparatoria sarebbe iniziata all’interno di un convoglio della metropolitana e l’assalitore avrebbe esploso almeno 33 colpi in maniera indiscriminata.