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Moderna, in arrivo per l’autunno dose booster di nuovo vaccino bivalente: il richiamo che potrebbe sconfiggere Omicron

Pubblicato: 19/04/2022 17:39

Questo autunno ai cittadini italiani potrebbe essere somministrata una dose di richiamo di vaccino totalmente nuova fornita da moderna, che sta lavorando ad un vaccino booster bivalente a Mrna, il 1273.214, che potrebbe rappresentare un’ulteriore arma di attacco contro il virus del Covid-19. L’idea è quella di combattere le varianti Omicron.

Moderna, partono le sperimentazioni di fase 2 e 3 sul vaccino booster

I risultati delle sperimentazioni di fase clinica 2 e 3 arriveranno nel secondo trimestre dell’anno: la speranza è quella di cominciare le somministrazioni in autunno e di avere dunque questo vaccino bivalente come principale dose di richiamo. Adnkronos ha riportato le parole del Ceo di Moderna, Stèphane Bancel, che ha spiegato: “Non vediamo l’ora di condividere i dati iniziali su mRna-1273.214 nel secondo trimestre: riteniamo che un vaccino di richiamo bivalente, se autorizzato, rappresenterebbe un nuovo strumento mentre continuiamo a rispondere alle varianti emergenti”.

Rispetto all’attuale vaccino fornito da Moderna, la versione bivalente produrrebbe -o almeno questo è quanto è stato mostrato dalle sperimentazioni finora portate avanti- un numero di titoli di anticorpi neutralizzanti superiore nei confronti delle varianti, il che lo porterebbe ad essere un ottimo alleato contro Omicron. La strategia bivalente è d’altronde quella su cui sta puntando Moderna, che in questo momento sta valutando diversi booster bivalenti e che si basano su varianti con mutazioni diverse: il 1273.214 è finalizzato a combattere le 32 mutazioni presenti in omicron, il 1273.211 le 9 mutazioni della variante beta.

Quarta dose, partite le somministrazioni: come sta andando

Sono partite invece le somministrazioni della quarta dose, che viene somministrata agli over 80, gli ospiti di Rsa ed i 60-80enni fragili e di cui finora sono state somministrate finora 93.430 dosi. Il direttore sanitario delll’Ircss Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco, aveva spiegato ad Ansa le ragioni della quarta dose: “Ci aspettiamo una perdita di protezione perché vediamo che purtroppo quasi il 5% dei casi sono di soggetti che si reinfettano, quindi questa malattia non ci garantisce una protezione per la vita nemmeno con la guarigione, a differenza per esempio del morbillo che lo si prende una volta e finisce lì”.

Ultimo Aggiornamento: 19/04/2022 23:00