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Stop al petrolio russo, Ue pronta all’ok a un nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia

Pubblicato: 28/04/2022 08:59

Nelle prossime ore il presidente della Russia Vladimir Putin è tornato a parlare minacciando ritorsioni in caso qualche Paese intenda intervenire nel conflitto ucraino, intanto l’Europa ragionava su un nuovo pacchetto di sanzioni che includerà lo stop al petrolio russo.

Stop al gas russo: le nuove sanzioni alla Russia

Entro la prossima settimana dall’Ue dovrebbe arrivare l’ok finale a quello che è il sesto pacchetto di sanzioni alla Russia che includerà anche lo stop al petrolio russo, seppur graduale. Nella giornata di sabato Bruxelles dovrebbe presentare la sua proposta agli ambasciatori dei 27 Paesi, per dare il tempo alle cancellerie europee di studiare le misure. Due giorni dopo, lunedì 2 maggio è previsto il consiglio straordinario dei ministri dell’Energia e subito dopo potrebbe essere convocato il Coreper (Comitato dei rappresentanti permanenti) per l’ok.

Proprio ieri Gazprom ha sospeso le forniture a Polonia e Bulgaria, e la sospensione ha causato un aumento dei prezzi. La Bulgaria ha comunque detto di avere riserve sufficienti per un altro mese, mentre Ursula von der Leyen ha assicurato che i due Paesi colpiti “stanno ricevendo gas dai loro vicini europei“, garantendo quindi un aiuto.

Zelensky e il ricatto economico della Russia

E proprio a proposito delle ultime mosse russe in campo energetico, il presidente Zelensky ha spiegato: “Nessuno in Europa può sperare di mantenere una normale cooperazione economica con la Russia” perché quello messo in atto da Mosca è un “ricatto energetico“, come del resto lo aveva già definito Di Maio, che deriva dall’uso di “gas e commercio come armi“, ha spiegato nel suo ultimo discorso alla nazione.

Questa settimana la leadership russa ha lanciato una nuova serie di ricatti energetici degli europei” ha detto facendo riferimento all’interruzione delle forniture di gas a Polonia e Bulgaria. “La Russia considera non solo il gas, ma qualsiasi commercio come un’arma. Sta solo aspettando il momento in cui l’una o l’altra area commerciale può essere utilizzata. Per ricattare politicamente gli europei. O per rafforzare la macchina militare russa, che vede come obiettivo un’Europa unita“, ha spiegato ancora.