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Zelensky pronto a vedere Putin, ma da Mosca accusano: “La Nato fa di tutto per impedire il cessate il fuoco”

Pubblicato: 30/04/2022 09:40

Superati i due mesi di guerra tra Russia e Ucraina, le chance che i negoziati possano porre fine al conflitto sono ridotte al minimo: Zelensky nelle ultime ore si sarebbe detto di nuovo disponibile a incontrare Putin; aperture anche dalla Russia, secondo cui tuttavia è la Nato che starebbe ostacolando il processo diplomatico tra i due Paesi.

Zelensky vuole incontrare Putin nonostante i massacri di Bucha e Mariupol

Non è la prima volta che il leader ucraino Volodymir Zelensky si dice pronto a sedersi ad un tavolo con l’omologo russo Vladimir Putin. Una possibilità finora lontanissima dal concretizzarsi specie ora che anche l’ONU ha ammesso la sconfitta, perché da Mosca aspettano ancora una bozza scritta di accordo che possa veramente far fermare le bombe e i morti civili – bozza che nelle loro intenzioni deve prevedere neutralità, smilitarizzazione e il riconoscimento delle repubbliche separatiste.

Nelle ultime ore, Zelensky lo ha ribadito di nuovo. Secondo quando riportato dalla Bbc, il presidente dell’Ucraina avrebbe detto di voler incontrare Putin perché in Russia “un solo uomo decide tutto“. Per questo, “se c’è una sola possibilità, dovremmo parlare” afferma Zelensky, nonostante “dopo [i massacri di, ndr] Bucha e Mariupol, le persone vogliono solo ucciderli. E quando c’è un tale atteggiamento, è difficile parlare di qualsiasi cosa“.

La Russia accusa la Nato di ostacolare i negoziati con l’Ucraina

Ovviamente, il punto di vista di Mosca è diametralmente opposto. Il Ministro degli Esteri russo Lavrov, durante un’intervista all’agenzia cinese Xinhua riportata da Adnkronos, ha infatti ribadito che la Russia è favorevole ai colloqui “anche se non stanno andando bene“, e che ad ostacolarli sarebbero i Paesi Nato: Stanno facendo di tutto per impedire un cessate il fuoco” con l’Ucraina, ha detto. Lo stesso Lavrov ha accusato l’Occidente – come fatto da Putin pochi giorni fa – di aver “pompato il regime di Kiev con armi” già negli anni passati di conflitto intra-ucraino, e che proprio questo atteggiamento avrebbe spinto la Russia al conflitto: “Ora stiamo assistendo alla manifestazione del classico ‘doppio standard’ e dell’ipocrisia dell’establishment occidentale“.

Manifestando pubblicamente sostegno al regime di Kiev, i Paesi Nato stanno facendo di tutto per impedire il completamento dell’operazione con la conclusione di accordi politici” ha aggiunto Lavrov. Nei giorni scorsi, la propaganda russa aveva insistito su questo punto, smarcandosi dalla pressione Nato e puntando il dito: “Non ci consideriamo in guerra con la Nato […] Purtroppo, c’è la sensazione che la Nato ritenga di essere in guerra con la Russia“. Una prospettiva, questa, che alimenta i timori e le paure – interne ed esterne al Paese e al mondo – di un escalation verso un conflitto nucleare.