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Andrea Purgatori, arrivati i risultati dell’autopsia: non c’erano metastasi al cervello

Pubblicato: 27/09/2023 18:49

L’autopsia del noto giornalista Andrea Purgatori, scomparso il 19 luglio scorso dopo un lungo periodo di degenza ospedaliera durato quattro mesi, ha rivelato che non vi erano metastasi al cervello. Questo è quanto emerge dagli esami istologici disposti dalla Procura di Roma.

Tuttavia, emergono dubbi e incertezze sulle diagnosi precedenti. Infatti, i dottori Luigi Tonino Marsella, Alessandro Mauriello e Michele Treglia non hanno riscontrato ciò che era stato precedentemente diagnosticato dal dottor Gianfranco Gualdi e dal suo collaboratore, Claudio Di Biasi. Quest’ultima diagnosi aveva infatti indicato la presenza di metastasi al cervello.

Errore dei medici o terapia efficace? Il dubbio degli inquirenti

Le ipotesi al momento sono due: o la radioterapia somministrata dai medici della clinica Pio XI ha avuto un effetto così positivo da eliminare completamente le metastasi, oppure Gualdi e Di Biasi, assistiti dagli avvocati Michele e Alessandro Gentiloni Silveri, hanno commesso un errore nella diagnosi. Quest’ultima ipotesi è quella che sembra essere sostenuta dai familiari di Purgatori, che hanno presentato una denuncia alla Procura di Roma. Di conseguenza, Gualdi e Di Biasi sono ora sotto indagine.

Il sostituto procuratore Giorgio Orano e l’aggiunto Sergio Colaiocco stanno esaminando il caso e potrebbero richiedere ulteriori indagini per chiarire la situazione, in particolare riguardo alle lastre iniziali che avevano mostrato le metastasi.

Andrea Purgatori morì per la coagulopatia

Dal punto di vista legale, la questione è complessa. Gli indagati, rappresentati dall’avvocato Fabio Lattanzi, sono accusati di negligenza medica. L’obiettivo è determinare se hanno fornito le cure migliori possibili a Purgatori o se, a causa di imperizia, hanno potuto contribuire alla sua morte. Tuttavia, è stato già stabilito che la causa del decesso non è stata legata alle metastasi, ma a una coagulopatia causata da un tumore primario al polmone. Ulteriori esami clinici hanno confermato che non vi erano segni di danni al cervello, suggerendo che la radioterapia non ha avuto effetti negativi sulle condizioni cerebrali del giornalista.

Ciò che è certo è che le recenti analisi cliniche hanno dimostrato l’assenza di metastasi al cervello. Ora, l’attenzione si sposta sulle ragioni dietro queste incongruenze diagnostiche, aprendo un nuovo capitolo dell’indagine sulla scomparsa di Andrea Purgatori.