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Cannabis light, il Tar sospende il decreto. Non si tratta di stupefacenti

Pubblicato: 05/10/2023 15:20

Il Tar del Lazio ha bloccato il decreto del governo Meloni (entrato in vigore il 22 settembre scorso) che equiparava i prodotti a uso orale di Cbd a sostanze stupefacenti. Sospeso sino al 24 ottobre, il provvedimento, inglobava “le composizioni per uso orale”, ovvero quelli da ingerire, nella tabella dei medicinali sezione B del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope. Quindi quei prodotti diventavano automaticamente invendibili e solamente acquistabili in farmacia con ricetta.

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Al via i sequestri

Dall’entrata in vigore del provvedimento, erano scattati i sequestri delle forze dell’ordine poiché effettivamente era divenuta illegale la detenzione nei punti vendita. Il Tar ha però accolto la richiesta di sospensione urgente del decreto. Richiesta presentata da Ici (Imprenditori Canapa Italia) con l’assistenza dello studio Prestige-Legal & Commercial Advisory – nel quale si sostiene che non sono arrivati i parerei scientifici necessari, come quello del Consiglio Superiore di Sanità, per stabilire che si tratti di sostanze stupefacenti.

Stupefacenti si o no?

In attesa di pareri più autorevoli, il Tar ha bloccato questa decisione del governo. Anche consequenzialmente ai gravi danni di tipo economico causati dal blocco delle vendite e dai sequestri della merce.

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Il commento di Desiante, presidente Ici

Si tratta del miglior risultato che potevamo ottenere – è il commento di Raffaele Desiante, presidente dell’associazione Ici, Imprenditori Canapa Italia – ora aspettiamo la conferma della Camera di consiglio il 24 ottobre. In queste settimane abbiamo subito diversi sequestri e le conseguenze di una situazione assurda, perché era vietata la detenzione ma anche lo smaltimento. Quindi eravamo bloccati un un limbo legislativo. Per prodotti che in realtà sono privi di efficacia drogante”.

Il ricorso

Desiante ha poi dichiarato: “Il ricorso inoltre sottolineava come la giurisprudenza comunitaria ha escluso che il Cbd possa costituire uno stupefacente, anche in seguito alle posizioni assunte, sul tema, dall’organizzazione Mondiale della Sanità.” Il decreto, pubblicato il 21 agosto in Gazzetta ufficiale, a firma Orazio Schillaci sbloccava un atto identico che il suo predecessore, Roberto Speranza, aveva emanato e poi congelato in attesa di ulteriori approfondimenti scientifici sulla materia.

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