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Scontro sempre più duro, la Lega: “Dimissioni!”. Ma la magistrato non si muove

Pubblicato: 06/10/2023 13:08
Caso Apostolico, arriva la testimonianza: come mai compare nel video di Salvini

Il caso Apostolico sta assumendo proporzioni allarmanti grazie all’operato di Matteo Salvini, che ha raggiunto il suo obbiettivo: nessuno parla più della legittimità dei fermi sui 4 tunisini, o sulla logica giuridica dietro alla decisione della giudice di non convalidarli. Ora tutti si fanno domande solo sul video che Salvini ha postato sul suo profilo, e che propone una realtà tanto vaga quanto da decifrare: pochi secondi di video che mostrano la giudice camminare davanti a dei manifestanti. Il tempo, la poca durata del video, la scarsa chiarezza su cosa la magistrati stia facendo lì sono gli ingredienti che se possono essere alla base della difesa di Apostolico, dall’altra sono il segreto della ricetta salviniana: confusione e liti, proprio quelle che sembrano prendere il dominio di un dibattito interno alla magistratura e che coinvolge il governo (in ben altre faccende affaccendato) e l’opposizione.

Al contempo, è arrivata la notizia della decisione del tribunale civile di Catania, che ha ritenuto di lasciare la giudice Apostolico al suo posto, mentre Matteo Salvini chiede in maniera esplicita le sue dimissioni. Tra gli argomenti a difesa della magistrata ci sono i sospetti sull’acquisizione del video, che non si capisce come sia finito nelle mani di Matteo Salvini e quale sia la strada che ha percorso, di telefono in telefono.

La testimonianza dell’avvocato Montalto: cosa ha fatto la giudice in quella circostanza

Il video della discordia è stato girato nel 2018, con ogni probabilità da un poliziotto in borghese, ed è poi finito nelle mani del parlamentare leghisti Anastasio Carrà, o almeno questo riportano alcune fonti. La giudice Apostolico compare in posizione defilata e passiva: non partecipa, sembra ascoltare, è vestita in maniera abbastanza elegante ed ha la borsa sottobraccio. È esattamente davanti ai poliziotti, e pare esista un altro video in cui la si vede parlare in maniera tranquilla con gli agenti. Arriva da Repubblica la testimonianza dell’avvocato Pierpaolo Montalto, presente in quella circostanza: “Era ormai finito tutto. I poliziotti avevano manganellato una ragazzina e ci siamo avvicinati per capire cosa stesse succedendo. Iolanda Apostolico non urlava slogan di alcun genere”.

Tirare fuori un video di 5 anni fa (che peraltro all’epoca non fece scandalo alcuno) ora diventa provvidenziale per Salvini, che si trova a poter mettere sul banco degli imputati qualcuno e deviare l’attenzione dal processo Open Arms, in cui ad essere al banco è proprio lui. Dall’Anm si levano venti di protesta: “Penso sia corretto valutare la terzietà di un giudice sulle motivazioni di un provvedimento e non fare lo screening sul passato della vita privata o pubblica di un magistrato (…) si criticano i provvedimenti non sulla base di un video di cinque anni prima preso dal cassetto, che allora non ha creato scandalo, e che semmai andava valutato in quel momento e non oggi”. Apostolico dal canto suo non commenta e continua a lavorare.

Scontro Aimi-Anm, chi dà ragione alla giudice

Nel Csm l’atmosfera è di fuoco: Aimi va contro il parere di Anm e dice: “L’autonomia e l’indipendenza del magistrato deve riguardare anche la sua proiezione esterna e la toga non deve essere solo terza e imparziale, ma deve anche apparire tale”.

Il Csm sarà il campo di battaglia sulla questione, vista anche la pratica a tutela chiesta da Roberto Fontana (indipendente) firmata da 12 colleghi: “la giurisdizione si esprime attraverso i provvedimenti, che ovviamente possono essere criticati e impugnati sulla base di ragioni tecnico-giuridiche. Ma spostare l’attenzione sulla vita del magistrato e sulle eventuali attività esterne a quella giudiziaria, è un modo per eludere il confronto sul merito del provvedimento e un tentativo di delegittimare l’attività giurisdizionale”.

Ultimo Aggiornamento: 06/10/2023 17:05