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Corrado Formigli, la rivelazione shock del conduttore: “Una sofferenza indicibile, non è vita”

Pubblicato: 10/10/2023 13:47

Corrado Formigli rilascia un’intervista al Corriere della Sera in cui decide di rivelare di soffrire di una malattia molto grave e invalidante. Anche se negli ultimi tempi le cose sono migliorate grazie ad una cura speciale. Il conduttore di Piazzapulita su La7 parla senza peli sulla lingua della sua malattia e del modo in cui gli ha condizionato sempre la vita fin da quando era piccolo. Si tratta di una grave forma di emicrania senza aura.
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Corrado Formigli emicrania conduttore

Il conduttore Corrado Formigli confessa la sua malattia

“Non ho più bisogno di questo medicinale, ma se non l’ho con me non mi sento tranquillo. – Corrado Formigli apre l’intervista al Corriere parlando della medicina che era costretto ad assumere contro l’emicrania – È stato per tanti anni un salvagente perché mi serviva a cercare di contrastare il dolore degli attacchi. La svolta è stata una nuova terapia a base di anticorpi monoclonali, iniezioni che ho fatto per tutto il 2022 e il cui effetto sta perdurando. Sono riuscito a entrare nel protocollo di cura grazie alla gravità della malattia. Avevo fino a 10 crisi al mese. Niente faceva effetto. Una sofferenza indicibile”.

“Non è vita. – prosegue Corrado Formigli – Te ne godi solo un pezzo. Sei un invalido, specie quando ti svegli al mattino con le tempie che pulsano, svuotato. E magari è il giorno in cui devi sostenere quattro ore di diretta. L’emicrania è crudele e allo stesso tempo pietosa, almeno con me. Il giovedì mi saliva l’adrenalina ed era come se contrastasse le crisi. Poi il venerdì crollavo. Certe volte sono andato in onda dopo aver tentato di tutto per avere sollievo. Mi imbottivo di farmaci di ogni genere fino al punto di intossicarmi. Niente. Un incubo”, ricorda sconvolto il conduttore.

“Avevo 12 anni. Mamma capì al volo che qualcosa non andava. Come scusa per saltare la scuola utilizzavo altri sistemi, tipo il termometro a mercurio poggiato sul termosifone. – si confessa ancora al Corriere – Allora abitavamo a Firenze e il professore bravissimo che mi visitò mi spiegò che l’emicrania non ha un’unica causa. È una reazione agli stimoli dell’ambiente. Soffro di emicrania senza aura. Ho crisi lancinanti che, pur non dando annebbiamento della vista, impediscono di fare qualsiasi cosa. Da giovane ero capace di restare in camera al buio per una intera giornata.

Da adulto ho imparato a conviverci. Il ricordo peggiore? Dicembre 2014, sono il primo cronista europeo a entrare a Kobane, in Siria, passando per la Turchia. Scordo lo zainetto con i farmaci nell’auto di un contrabbandiere. Disperato, devastato, vado in diretta. Il caschetto in testa acuisce il dolore. È stato il servizio più importante della mia professione e il peggiore momento della mia vita”, Corrado Formigli conclude ricordando ormai sollevato quella terribile esperienza.
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