Il servizio sulla famiglia La Russa, andato in onda durante la prima puntata stagionale di Report, sta provocando un polverone mediatico e politico. Le accuse di rapporti con la mafia, adombrate dalla squadra guidata da Sigfrido Ranucci nei confronti di alcuni familiari del presidente del Senato, hanno provocato la durissima e inevitabile reazione di Ignazio La Russa che ora minaccia querele contro il programma di Rai 3. Ma, in quello che il Fatto Quotidiano definisce un “cortocircuito” della tv pubblica, si inserisce anche Bruno Vespa che, secondo le accuse del giornale diretto da Marco Travaglio, ha utilizzato la sua trasmissione Cinque minuti per attaccare i colleghi della tv pubblica.
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L’accusa a Vespa di difendere La Russa contro Report
“Il soccorso ad Ignazio La Russa arriva da Bruno Vespa. Contro Report: ‘Calunnia da parte dei calunniatori seriali, si esprimerà la magistratura’. Il cortocircuito di un programma Rai in cui si attacca un altro programma Rai”. Così si legge oggi sul Fatto Quotidiano. Il riferimento è all’ultima puntata di Cinque minuti su Rai 1, dove Bruno Vespa ha concesso il diritto di tribuna a Ignazio La Russa, senza permettere un contraddittorio a Ranucci e Report. Un fatto ritenuto gravissimo da Travaglio e dai suoi.
“La Russa non aveva ancora visto la puntata. Questa si chiama intimidazione. È il tentativo di mettere a tacere un’inchiesta giornalistica con grave danno alla libertà d’informazione”, affonda intanto il colpo Sandro Ruotolo, responsabile comunicazione del Pd. “Nemmeno negli anni più bui del berlusconismo si era arrivati a un tale livello di arroganza”, ci mette il carico Riccardo Ricciardi, deputato membro della Vigilanza Rai.
“Invece di minacciare querele dovrebbe spiegare nel merito le singole questioni sollevate da Report. E dovrebbe farlo nell’aula del Senato”, aggiunge Angelo Bonelli di Verdi-Sinistra rivolgendosi ad Ignazio La Russa. Le critiche poi si rivolgono anche contro Bruno Vespa, accusato di aver preso troppo le parti del presidente del Senato, mettendo così ancora più nei guai la squadra di Report.
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