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Strage di Mestre: eseguita l’autopsia sulla salma dell’autista: ipotesi arresto cardiaco

Pubblicato: 10/10/2023 09:17

“Attendiamo la relazione finale, non ci servono informazioni spezzettate che poi vengono smentite”. Lo ha detto il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, ai cronisti accorsi al palazzo di Giustizia per conoscere novità circa l‘esame autoptico eseguito sulla salma di Alberto Rizzotto, l’autista del bus precipitato dal cavalcavia a Mestre. Una strage costata la vita a ventuno persone. Tutti turisti stranieri in vacanza in Italia.
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Strage di Mestre, l’autopsia sul corpo dell’autista

“L’autopsia è stata eseguita – ha detto Cherchi – L’esito lo avremo tra una decina di giorni”. Un’affermazione che lascia intendere come la prima relazione dell’anatomopatologo non sia ancora dirimente sulle cause dell’arresto cardiaco, che avrebbe colpito Rizzotto. I magistrati veneziani hanno infatti predisposto tutta una serie di accertamenti di natura istologica e tossicologica, al netto di eventuali cardiopatie che i medici legali potrebbero aver rilevato. L’ipotesi del malore continua ad essere quella più valida per ora, ma non c’è alcuna conferma in merito.

Ma, per sgombrare definitivamente il campo dall’ipotesi – al momento remota – dell’assunzione di alcol o sostanze bisognerà attendere il risultato degli esami tossicologici, che hanno tempi più lunghi.

Sulla dinamica dello schianto, invece, Cherchi ha affermato che “quello che è certo, e che hanno riferito i testimoni, è che il bus ha strisciato sul guardrail con la fiancata destra; sulla sinistra non c’è alcun segno”.

Strage di Mestre, la lettura delle schede telefoniche dell’autista

Dovrebbe arrivare oggi sulle scrivanie dei magistrati, intanto, il dossier sull’incidente cui ha lavorato la polizia locale di Venezia, titolare dell’indagine. Secondo Leggo, mancherebbero solo dettagli, passaggi formali per chiudere la relazione. I dati delle due schede sim del cellulare dell’autista, una privata ed una aziendale, saranno invece consegnati dal gestore direttamente alla Procura.

Strage di Mestre, gli atti sul cavalcavia

Quanto agli atti sulle criticità del vecchio cavalcavia della Vempa, che sarebbero già giunti alla Procura un anno fa, Cherchi ha chiarito che “sul presunto fascicolo relativo a dei crolli di cemento dal cavalcavia dell’incidente, segnalati alla Procura negli anni scorsi, stiamo facendo accertamenti”. Negli uffici della Procura “nessuno si ricorda della vicenda”. Ma, chiarisce il procuratore, “se non c’è stato reato penale scatta l’archiviazione perché manca il delitto”.

Strage di Mestre, il rimpatrio delle salme

Dall’obitorio dell’ospedale di Mestre sono partite ieri le prime salme: caricate su un unico furgone hanno così lasciato la cella mortuaria le quattro bare di un’intera famiglia romena, padre e madre di 42 e 45 anni, con le due figlie, di 13 e 8 anni. Oggi, con volo aereo, partiranno i corpi dei 9 ucraini deceduti nell’incidente, il gruppo nazionale più numeroso.

Ultimo Aggiornamento: 13/10/2023 08:19