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Strage di Mestre, svolta nelle indagini, nessun malore dell’autista: ipotesi guasto all’autobus

Pubblicato: 13/10/2023 08:18

Il tragico incidente di Mestre, avvenuto lo scorso 2 ottobre, continua a tenere banco nelle cronache e le indagini sono ancora in corso. Alberto Rizzotto, l’autista del bus coinvolto, potrebbe non aver avuto un malore, come precedentemente ipotizzato, quando il mezzo è precipitato dal cavalcavia superiore di Marghera, causando la morte di 21 persone, tra cui lo stesso Rizzotto, e ferendo gravemente altre 15. I risultati dell’autopsia.
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Mestre: i risultati dell’autopsia su Alberto Rizzotto

I primi risultati dell’autopsia su Alberto Rizzotto non evidenziano chiari segni di malore. L’autobus, appartenente alla flotta de La Linea Spa, si era spostato verso destra, strisciando per circa 50 metri lungo il guardrail senza segni di frenata, prima di precipitare. Se confermata l’assenza di malore, le indagini dovranno orientarsi verso altre cause, come un possibile colpo di sonno o distrazione, ma emergono dubbi data l’assenza di segni di frenata o controsterzo.

L’ipotesi di un guasto tecnico al bus, inizialmente scartata vista la recente acquisizione del mezzo (un Yutong E-12, totalmente elettrico, entrato in flotta appena un anno fa), ora guadagna terreno. La mancanza di controllo del veicolo potrebbe aver spinto Rizzotto a tentare di rallentare il mezzo strisciando lungo il guardrail, un atto potenzialmente eroico, ma fatalmente inutile. Le lesioni emerse dall’autopsia sulle dita dell’autista potrebbero indicare un tentativo disperato di mantenere il controllo del volante.

Le perizie sul bus e sulla “scatola nera”, conservata su un sistema “cloud” dell’azienda cinese produttrice, sono attese nei prossimi giorni e potrebbero gettare luce su un possibile guasto ai freni. Ulteriori consulenze sono state commissionate per verificare lo stato del guardrail, la sua conformità normativa e le condizioni del manto stradale. Il 25 ottobre e il 9 novembre sono previsti ulteriori sopralluoghi sul cavalcavia, che verrà chiuso al traffico. Il deposito dell’elaborato delle indagini è previsto per fine febbraio 2024. Attualmente, tra gli indagati con l’accusa di omicidio stradale plurimo e lesioni stradali plurime figurano l’ad de La Linea Spa Massimo Fiorese, il dirigente del Comune di Venezia Roberto Di Bussolo e il funzionario Alberto Cesaro.
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Ultimo Aggiornamento: 13/10/2023 08:40