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Premio Sakharov a Mahsa Amini, la giovane morta in Iran perché non portava il velo

Pubblicato: 19/10/2023 16:50
Premio Sakharov a Mahsa Amini, la giovane morta in Iran perché non portava il velo

Il Parlamento europeo ha annunciato con orgoglio che il Premio Sakharov 2023 per la libertà di pensiero è stato assegnato postumo a Mahsa Amini e al Movimento delle Donne Iraniane per la Libertà. La giovane studentessa curdo-iraniana è deceduta nel settembre 2022 a Teheran mentre era in custodia della polizia morale iraniana, accusata di aver infranto le norme riguardanti il velo islamico obbligatorio. A un anno dalla prematura scomparsa della giovane Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, ha dichiarato: “Il Parlamento europeo è orgoglioso di sostenere i coraggiosi e i ribelli che continuano a lottare per l’uguaglianza, la dignità e la libertà in Iran. Siamo al fianco di chi, anche dal carcere, continua a tenere vivo il movimento ‘Donne, Vita e Libertà’. Scegliendoli come vincitori del Premio Sakharov per la libertà di pensiero 2023, quest’Assemblea ricorda la loro lotta e continua a onorare tutti coloro che hanno pagato il prezzo più alto per la libertà.”
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Mahsa Amini, la morte che ha fatto esplodere la ribellione

La morte di Mahsa Amini è stata circondata da mistero e controversie. In un video che ha fatto rapidamente il giro dei social media, la giovane si accascia nel centro di detenzione di Vozara a Teheran, un evento attribuito dagli attivisti alle percosse e agli abusi subiti dopo il suo arresto. Tuttavia, le autorità iraniane sostengono che la studentessa è morta a causa di malattie pregresse legate al cuore. La sua figura è diventata il simbolo di una rivolta senza precedenti in Iran.

La sua morte ha innescato ampie proteste guidate dalle donne in Iran, coinvolgendo diversi strati della popolazione, soprattutto giovani, che chiedono riforme strutturali in ambito sociale, ambientale e politico. Lo slogan “Donna, Vita, Libertà”, di matrice curda, ha segnato le proteste per oltre un anno, mettendo in discussione le fondamenta dello Stato islamico iraniano. Come reazione, Teheran ha subito sanzioni internazionali, colpendo la televisione di Stato, i Pasdaran e alcuni funzionari iraniani.

La ribellione delle donne in Iran e le conseguenze a livello internazionale

A seguito della repressione brutale delle proteste da parte del regime iraniano, il Parlamento europeo ha condannato più volte la grave situazione dei diritti umani nel paese. Nel corso del 2022, gli eurodeputati hanno chiesto sanzioni contro i funzionari iraniani coinvolti nella morte di Mahsa Amini e nella repressione del regime. A gennaio 2023, ulteriori sanzioni sono state sollecitate contro il regime iraniano, con la richiesta di includere il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche nella lista dell’Unione europea dei gruppi terroristici.

Il Premio Sakharov del 2023, quindi, non solo onora la memoria di Mahsa Amini, ma rappresenta anche un atto di solidarietà e sostegno per coloro che continuano a lottare per i valori di uguaglianza, dignità e libertà in Iran.

Ultimo Aggiornamento: 19/10/2023 17:00