Femminicidio Di Nardo, parla il presunto assassino. Il vicino di casa di Marta, il quarantaseienne Domenico Livrieri, ha confessato l’assassinio alla polizia. Durante l’udienza preliminare, svolta dal carcere di San Vittore, Livrieri ammette di essere dispiaciuto per l’assassinio avvenuto in via Pietro da Cortona a Milano.
“Sono molto dispiaciuto per averlo fatto e ho provato sollievo quando sono venuti ad arrestarmi. Avevo un buon rapporto con lei”, dice Livrieri. Che ha confessato un movente agghiacciante: appropriarsi del bancomat della donna per i suoi problemi di tossicodipendenza. (Continua dopo la foto).
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I dettagli del femminicidio Di Nardo, parla il presunto assassino: “Ecco di chi è la colpa”
Sul femminicidio Di Nardo parla il presunto assassino. “Mi è dispiaciuto ucciderla, la colpa è dei miei familiari che non mi hanno mai aiutato”. Le indagini hanno stabilito che l’uomo ha accoltellato la donna e non sapendo dove nasconderla, l’ha tagliata a pezzi e nascosta in un soppalco della sua abitazione. Di fronte al deterioramento del cadavere ha tentato più volte di rientrare in casa della vittima, ma non ci è riuscito. Dopo averle rubato il bancomat, infatti, Livrieri aveva recepito in casa i codici della carta e prelevato 170 euro. Quando la situazione per lui si è fatta pesante, lo scorso 16 ottobre, è andato a Malpensa, ma non aveva abbastanza soldi per andare all’estero.
Livrieri ha ammesso di aver conosciuto la vicina qualche settimana prima dell’assassinio al bar vicino casa. Lei gli ha chiesto un prestito di circa venti euro e poco dopo, il 4 ottobre, lui le ha chiesto indietro i soldi. Si sono visti a casa di Livrieri per la restituzione, ma il vicino di casa di Marta aveva già nascosto un coltello sotto le coperte del letto sul cui bordo si erano seduti a parlare. Dopo averla uccisa, Livrieri dice di averla nascosta sotto al letto. Solo alcuni giorni dopo ha provato a occultarla tagliandola in due.
“Dopo averla uccisa entravo in casa sua per mangiare, non so perché, e poi andavo via”. Quando sua sorella gli ha chiesto il motivo del forte odore in casa, lui le ha detto che ha dovuto buttare via della carne andata a male. (continua dopo la foto)
Il doloroso passato di Marta Di Nardo
Il triste epilogo della vita di Marta Di Nardo, 60 anni, non è stato l’unico fatto doloroso della sua vita. La notte del 3 agosto 2009 la donna, allora quarantaseienne, fu stuprata al Parco Lambro. Ci vollero tre mesi per rintracciare l’autore, un egiziano di 26 anni. La donna viveva in una casa Aler e riceveva la pensione di reversibilità del marito, defunto, e vedeva raramente un figlio. Era seguita dai servizi sociali per problemi di ludopatia. In questo ambito Livrieri l’ha conosciuta e sfruttata fino a ucciderla.
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