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Corrado Augias: “Il sostegno a Hamas? La sinistra italiana mi fa piangere”

Pubblicato: 27/10/2023 12:12

E’ da leggere (e andrebbe persino) studiata, l’intervista che Corrado Augias ha rilasciato a Luca Roberto per Il Foglio. Augias, una carriera alle spalle di oltre 60 anni tra giornali, libri e televisione, analizza le radici della guerra israelo-palestinese e confessa che “la sinistra italiana fa piangere”.

Corrado Augias: “Vi racconto le radici della guerra israelo-palestinese”

All’indomani del 7 ottobre, Augias aveva scritto su Repubblica che minimizzare la disumanità degli attacchi terroristici estende la responsabilità morale degli attacchi stessi. Al Foglio spiega che “con le nostre opinioni pubbliche progressiste, che tre giorni dopo gli attacchi di Hamas erano già lì pronte a dire: è tutta colpa d’Israele. Ecco, da questo punto di vista si può dire che la sottile strategia dei terroristi sia andata a segno, visto che oggi ci si concentra solo sui bombardamenti d’Israele, diventato esecutore delle stragi, o sulle dichiarazioni dissennate del ministro della Difesa Gallant che voleva interrompere i rifornimenti di acqua, carburante ed energia nella Striscia di Gaza, e ci si dimentica della ragione che ha scatenato quei bombardamenti e quelle dichiarazioni, cioè gli orrori del 7 ottobre”, afferma Augias, ammettendo di essere “molto vecchio” e, quindi, di sapere benissimo quando tutto questo è cominciato. E cioè dopo la Guerra dei sei giorni, nel 1967. “Israele era accerchiato dalla gran parte dei paesi arabi. Le radio arabe dicevano: ‘Dobbiamo ricacciare gli ebrei nel loro sangue’. Ecco, lì la fulminea vittoria di Israele cambiò il corso del sionismo. Da allora siamo stati costretti a una semplificazione tragica: da una parte i ricchi oppressori israeliani, dall’altra i poveri oppressi palestinesi verso cui bisognava solidarizzare”.

Corrado Augias: “Il governo di Netanyahu è stato il peggiore della storia di Israele, ma è una democrazia. Il terrorismo non c’entra”

Augias prosegue l’intervista affermando che “è vero che il governo di Netanyahu è stato il peggiore della storia di Israele. Ha permesso l’insediamento di 600mila persone in Cisgiordania. Anche i più miti, i più moderati, i veri sostenitori del sionismo, sono scesi in piazza contro una riforma della giustizia che rischiava, in mancanza di una Costituzione formale, di accentrare troppo potere nelle mani del governo. Ma Israele è una democrazia, e noi lo sappiamo bene che le democrazie possono portare anche Trump a diventare presidente degli Stati Uniti. E’ la debolezza del modello democratico in questa fase storica. Qualsiasi equiparazione con il terrorismo non c’entra niente. Hanno speso tutto – aggiunge Augias – per armarsi e costruire bunker. E’ stata una classe di governanti terribile, non rappresentano i palestinesi ma solo loro stessi”, analizza ancora Augias con il Foglio.

Corrado Augias: ““L’antisemitismo è una piaga che non si rimarginerà mai”

Augias affronta anche il tema dell’antisemitismo e della nuova presunta caccia all’ebreo. “L’antisemitismo – dice – è una piaga che non si rimarginerà mai, è rimasta sotto traccia, ma non mi scordo cos’era prima del 1940, ben prima del nazismo. In Francia, nel paese dei Lumi, prima degli anni 30 del ‘900 c’è stato l’affaire Dreyfus. Temo sempre che quei venti possano tornare a spirare ancora più forte”. Per Augias la questione israelo-palestinese “non avrà soluzione”. “Ma la strada da perseguire a mio avviso è quella di una federazione di due stati e due popoli, ognuno con i suoi organi, i suoi costumi, ma uniti come lo sono gli Stati Uniti. Non potrà essere ammessa alcuna forma di odio, a partire da quella verso l’esistenza stessa dello stato di Israele. Israele però avrà bisogno di un altro governo”. Una battuta, infine sulle parole di Schlein su Israele. “Non voglio parlare della sinistra italiana. Mi vengono le lacrime agli occhi…”, conclude Augias.