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Rebibbia, sesso in cella tra poliziotti e detenuta trans: è caos 

Pubblicato: 28/10/2023 11:07

Sesso tra un paio di poliziotti e una trans. Alcuni però convolano a nozze, altri invece finiscono a processo per induzione indebita. Il tutto va in scena a Rebibbia, il più grande penitenziario romano nell’autunno—inverno del 2021. Proprio nel dicembre di quell’anno arriva, in procura a Roma, una dettagliata denuncia che tratteggia uno scenario poco professionale all’interno del carcere, con incontri piccanti tra diversi poliziotti e alcune detenute di un particolare settore che ospita, appunto, le transessuali. E’ quanto scrive Repubblica.

Sesso a Rebibbia, la denuncia di una detenuta transgender

A portare a galla questa vicenda è stata una detenuta transgender di origini brasiliane, che partendo dalla denuncia di alcuni fatti che la vedrebbero direttamente coinvolta, ha colto l’occasione per raccontare agli inquirenti anche tante altri episodi avvenuti sempre tra gli agenti della polizia penitenziaria e alcune detenute, in particolar modo quelli del settore di Rebibbia dedicato alle persone transgender. Tra presunte violenze e molestie verbali, c’è anche la storia del colpo di fulmine tra un poliziotto e una detenuta che sono convolati a nozze subito dopo la sua scarcerazione.

Sesso a Rebibbia, chiaroscuri nel racconto della transgender

A partire dal racconto della donna la Procura capitolina comincia a indagare per provare a capire cosa succeda realmente all’interno di Rebibbia: i lavori evidenziano come alcuni fatti raccontati dalla donna non possano essere in alcun modo verificati, a cominciare dalle presunte molestie verbali che i poliziotti avrebbero rivolto ad alcune detenute transgender. Inoltre, dall’indagine emerge come alcune persone tirate in ballo dalla donna non risultassero neanche detenute dell’istituto penitenziario nei mesi in cui sosteneva che le violenze e le molestie si fossero verificate. Fra tanti racconti giudicati infondati dalla Procura, una storia è però accertata come veritiera e non costituisce reato: è il caso del poliziotto che si innamora della detenuta transgender, con i due che decidono di sposarsi non appena terminato il periodo di carcerazione a cui la donna era sottoposta.

Sesso a Rebibbia, rapporti sessuali in cambio di favori

Più delicata è invece la vicenda che vede coinvolta in prima persona proprio la detenuta che ha denunciato i presunti abusi subiti in carcere da due poliziotti: secondo il suo racconto le violenze si sarebbero verificate in occasioni diverse, circostanza confermata anche dalle testimonianze e dalle intercettazioni di altre detenute.

Per la Procura, tuttavia, non si sarebbe trattato di un caso di stupro dal momento che la donna avrebbe accettato di avere dei rapporti con i due poliziotti in cambio di alcuni trattamenti di favore. Caduta l’ipotesi di violenza sessuale, rimane in piedi l’idea che si sia potuto trattare di un ricatto a luci rosse: verso metà dicembre i due agenti della penitenziaria coinvolti nella vicenda saranno infatti chiamati a difendersi dal reato di induzione indebita.

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