Vai al contenuto

Riforma, Meloni vuole l’elezione diretta del Premier

Pubblicato: 30/10/2023 10:49

Dopo il Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni si prepara ad affrontare uno dei momenti più significativi del suo governo: la discussione sulla riforma costituzionale. In un inedito aperitivo a Palazzo Chigi, la premier ribadisce l’importanza storica dell’impresa: “Consolidare la democrazia dell’alternanza e accompagnare finalmente l’Italia, con la riforma costituzionale che questo governo intende portare avanti, nella Terza Repubblica”.
Leggi anche: Ecco la riforma di Giorgia: un super premier con pieni poteri
Leggi anche: Lo scandalo dei fondi tagliati ai disabili dal governo: “Dovete dimettervi”

Elezione diretta del premier nel cuore della riforma

Il cuore della riforma è l’introduzione dell’elezione diretta del premier, un passo significativo verso una forma di governo più incisiva e rappresentativa. Meloni, affermando la responsabilità storica del suo governo, cerca di bilanciare le prerogative del presidente della Repubblica, i contrappesi parlamentari e il desiderio di un’alternanza democratica.

La bozza della riforma costituzionale è composta da pochi ma cruciali punti. L’elezione diretta del premier è al centro, con i cittadini chiamati a votare direttamente su una scheda unica che include anche i candidati prescelti per Camera e Senato. Un premio di maggioranza del 55% dei seggi è assegnato alla coalizione collegata al presidente eletto.

Il capo dello Stato mantiene il potere di conferire al presidente del Consiglio, scelto dal popolo, l’incarico di formare il governo. Allo stesso modo, il presidente nominerà i ministri su proposta del presidente del Consiglio. Resta tuttavia irrisolto il nodo della sfiducia costruttiva, con l’ipotesi che il premier che cessa dalla carica possa essere sostituito solo da un parlamentare della stessa coalizione con il voto della stessa coalizione vincitrice.

La presentazione della riforma segue le tensioni sulla manovra, che saranno affrontate prima di discutere della riforma stessa. Il testo cerca un equilibrio delicato tra le forze della coalizione e le esigenze di una riforma costituzionale significativa.

Sfiducia Costruttiva in discussione, ma Meloni dice sì: “Se il Premier cade si va al voto”

Nonostante l’ottimismo espresso dalla Lega e da alcuni membri del governo, ci sono sfide da superare. La questione della sfiducia costruttiva rimane in discussione, anche se sembra essere una soluzione gradita a Forza Italia. Meloni, con la sua preferenza per un sistema che lega strettamente il mandato del premier alla volontà elettorale, potrebbe presentare delle riserve.

Il cammino verso la riforma costituzionale è cruciale per l’Italia, con la promessa di Meloni di consolidare la democrazia e guidare il paese verso la Terza Repubblica. La Lega supporta il testo, mentre il Parlamento si appresta a discutere le proposte. Mentre l’opposizione rimane scettica, ci sono segnali di sostegno, come quello di Matteo Renzi, che vede somiglianze con il suo progetto di sindaco d’Italia. Venerdì, il testo sarà sottoposto al Consiglio dei ministri, avviando un viaggio attraverso il Parlamento e aprendo un nuovo capitolo nella storia politica italiana.

Ultimo Aggiornamento: 30/10/2023 19:08