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Alzheimer: in arrivo entro il 2024 un nuovo farmaco che potrebbe curarlo

Pubblicato: 13/11/2023 20:00

Biogen ha annunciato diversi progetti in cantiere per affrontare l’Alzheimer. Uno di essi riguarda lecanemab, un anticorpo monoclonale che agisce contro l’Alzheimer, riducendo le placche di beta-amiloide.

In un’intervista all’Adnkronos Salute il presidente e Ceo di Biogen, Christopher A. Viehbacher ha dichiarato: “Prevediamo che per i prossimi 25 anni Biogen sarà coinvolta in modo significativo nella ricerca di nuovi trattamenti per questa malattia, oltre a fornire la terapia attuale”.
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In Europa, avendo una popolazione molto più anziana, l’Alzheimer è molto comune

Viehbacher ha ricordato che l’Europa, ha una popolazione più anziana rispetto alla maggior parte delle altre parti del mondo e l’Alzheimer è dunque un problema sanitario molto frequente. Ha quindi spiegato: “Biogen e molte aziende anche più grandi hanno speso decine di miliardi di dollari per trovare una terapia per questa malattia. E inizialmente tutti hanno fallito. Ed è proprio a causa di questi fallimenti che la comunità neurologica ha iniziato a chiedersi se valesse la pena provare a rimuovere le placche amiloidi. I problemi da affrontare sono stati diversi: portare il farmaco al cervello che è ben protetto dalla barriera ematoencefalica; capire i pazienti giusti trattare, perché le placche stesse non causano il problema, ma creano una reazione biochimica che inizia a uccidere i neuroni. E una volta che si sono persi troppi neuroni, è molto difficile ottenere qualsiasi tipo di beneficio. Quindi le prime decisioni risentivano di queste problematiche“.

La svolta di lecanemab: il farmaco ha avuto l’approvazione in America

Lecanemab. É questo il nuovo farmaco progettato contro l’Alzheimer e il Ceo di Biogen ha orgogliosamente dichiarato: “è stato il primo ad avere la piena approvazione negli Stati Uniti. E ora dobbiamo continuare a lavorare su altre cose. Oggi sappiamo che in realtà quando si manifestano i sintomi è quasi troppo tardi. E che le placche si iniziano a sviluppare 10-20 anni prima di manifestare un sintomo. Quindi abbiamo avviato uno studio, chiamato ‘Ahead’, che sta cercando di esaminare i pazienti prima che manifestino i sintomi”.

Verrà somministrato attraverso un’iniezione sottocutanea

Per ora, il quesito fondamentale riguarda la somministrazione. Così l’azienda ha deciso di sviluppare un’iniezione sottocutanea che durante l’anno successivo deve essere controllata e approvata.

“Crediamo in tutti questi farmaci? Sì, davvero. E continueremo a lavorare su questo” ha così concluso Viehbacher.
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