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Filippo ha ucciso Giulia a coltellate. Il Pm al ragazzo: “Costituisciti”

Pubblicato: 18/11/2023 18:46

“È stato il vostro bravo ragazzo”, questo l’annuncio sui social della sorella di Giulia Cecchettin quando è stato ritrovato il cadavere della giovane vicino il Lago di Barcis, in provincia di Pordenone. La scoperta è stata fatta poco prima di mezzogiorno a una settimana dalla scomparsa dei giovani. Il procuratore di Venezia ha rivolto all’ex fidanzato della vittima un appello: “Costituisciti”. Continuano le ricerche: la sua auto, una Fiat Punto, è stata vista passare in Austria lo scorso mercoledì, a confermare la notizia l’Interpol, si troverebbe in Carinzia.
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Giulia uccisa con varie coltellate alla testa e al collo

Giulia Cecchettin è stata uccisa da molte coltellate che l’hanno colpita alla testa e al collo. E’ quanto emerso dall’ispezione cadaverica esterna svolta fino a pochi minuti fa dal medico legale Antonello Cirnelli, alla presenza del sostituito procuratore di Pordenone Andrea Del Missier. Secondo quanto apprende l’Ansa, la giovane presentava anche numerose ferite da difesa alle mani e alle braccia.

Il corpo Giulia lasciato cadere per 50 metri

L’ha abbandonata al bordo della strada e l’ha lasciata rotolare lungo un dirupo per una cinquantina di metri, fino a quando il corpo di Giulia si è fermato in un canalone. E’ la ricostruzione fatta dalle forze dell’ordine di quanto avrebbe fatto Filippo Turetta. La strada dove è stata trovata Giulia nel periodo invernale viene chiusa fino al 15 aprile, perché impraticabile. Circostanza che, viene fatto notare, non è detto che il giovane sapesse. Il corpo è stato trovato da un’unità cinofila della Protezione civile ed è ancora sul posto per consentire ai Carabinieri del Ris di ultimare i rilievi. A trovare Giulia, è stato un cane della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia.

Il corpo di Giulia è stato recuperato in un canalone della zona del lago di Barcis, uno dei luoghi in cui si erano concentrate le ricerche. Un’evidente frattura alla testa con un’abbondante fuoriuscita di sangue, si presentava così il cadavere al momento del macabro ritrovamento. Le ricerche nei pressi del lago andavano avanti da stamattina: il sito era stato scelto perché si ipotizzava fosse considerabile come uno dei posti ideali per nascondere un corpo, tra quelli presenti lungo l’itinerario percorso da Filippo Turetta.
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Il cadavere di Giulia aveva gli stessi abiti che la 22enne indossava al momento della scomparsa. La procura e i carabinieri riceveranno a breve i risultati degli esami sulle macchie di sangue repertate sul marciapiede della strada vicinale della zona industriale a Fossò (Venezia), distante 6 km da Vigonovo. Sul corpo recuperato verranno effettuati i prelievi di tessuto e di sangue per estrarre il profilo genetico e confrontarlo con quello dei familiari di Giulia.
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Sui social è apparso, poco dopo l’annuncio della morte, il post della sorella di Giulia, Elena Cecchettin, che fino all’ultimo ha sperato di riabbracciarla: “Rest in power, i love you”. E poi ancora, con polemica: “È stato il vostro bravo ragazzo”. Così recita una delle stories che ha appena pubblicato su Instagram la sorella di Giulia Cecchettin, Elena, condividendo un post della scrittrice Valeria Fonte. In un’altra stories, Elena scrive “Per te bruceremo tutto”.

Nonna Carla, “Giulia si meritava questi fiori e l’affetto”

“Giulia si meritava questo affetto, sono uscita per venire a vedere i fiori che in tanti hanno lasciato per lei. Non fatemi dire altro perché non sono un condizioni”. Nonna Carla, insieme a Davide – fratello della 22enne trovata senza vita -, si avvicinano al cancello della villetta di Vigonovo dove vive la famiglia Cecchettin. Poche parole della donna rivolte ai giornalisti, poi Davide invita la nonna a rientrare a e portare di nuovo quel dolore, che per sei giorni è stato attutito dalla speranza, tra quelle quattro mura.

Fuga in Austria

Ora che il cadavere di Giulia è stato ritrovato, si fanno più intense le ricerche del giovane Turetta e si fa spazio un nuovo quesito: è ancora vivo e in fuga? Sembra proprio di sì. Dove si trova il presunto killer di Giulia Cecchettin? Al momento è stato confermato il passaggio della Fiat Punto in Austria. La vettura, mercoledì scorso, è stata registrata dal targa-system a Lienz, nel Tirolo orientale. Nessuna traccia, invece, per il momento ancora di una presenza anche in Alto Adige, che dista infatti solo pochi chilometri da Lienz.

L’appello del procuratore: “Costituisciti”

Il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi ha rivolto un appello a Filippo Turetta per convincerlo a costituirsi “E’ un appello – ha spiegato ai giornalisti – al ragazzo affinché si costituisca e possa dare la propria versione dei fatti. Speravamo di non dover dare questa notizia (il ritrovamento del corpo di Giulia, ndr) – ha proseguito incontrando la stampa – ma la ricostruzione dei fatti che potrebbe fare Turetta sarebbe molto importante, anche per lui stesso. Per questo ribadisco: non continui questa sua fuga e si costituisca“. E ancora: “E’ chiaro che prima o poi verrà ritrovato, è molto meglio che nel suo interesse si consegni. Abbiamo avuto degli avvistamenti ancora in area montana dopo Cortina però questi aspetti ormai sono marginali”.

“Ciò che ha cambiato l’impostazione dell’indagine – ha spiegato Cherchi – è il ritrovamento del corpo; quindi adesso faremo tutti gli accertamenti del caso, sarà disposta un’autopsia per accertare esattamente le cause della morte e quindi quegli accertamenti che sono ‘tutelati’ ed è in questo quadro che ritengo opportuno che ci sia una sua versione dei fatti”. “E’ necessario che si facciano gli accertamenti con il Dna – ha spiegato Cherchi – per vedere la compatibilità. Bisogna avere la pazienza di accertare esattamente come sono andati i fatti e quindi anche le modalità del posizionamento della ragazza nell’auto”.

Anche perché finora tutte le attività “erano dirette alla ricerca, perché si pensava e si sperava che i ragazzi fossero insieme e fossero vivi seppur con un certo coartamento nel trasferimento e nella fuga”. Ma ora, aggiunge il procuratore, “le cose sono cambiate e quindi anche l’ottica con cui si guardano tutti gli elementi è cambiata. Su questi particolari è necessario vedere con calma le immagini, che non è che non siano state viste. Ma adesso ripercorreremo tutti gli elementi con i tecnici, medici legali e Carabinieri dei Ris, che faranno gli accertamenti e in non molto tempo si potrà avere un quadro se non definitivo, più completo”.

Il video dell’aggressione

La svolta cruciale è stata la scoperta di un video in una zona industriale di Fossò, vicino alla residenza di Giulia, che ha catturato una violenta disputa tra i due ex fidanzati. Le immagini mostrano Giulia colpita ripetutamente e poi caricata sanguinante sull’auto. Questi fotogrammi, estratti dalle telecamere di sorveglianza di una vicina azienda, sono stati determinanti nel chiarire le dinamiche degli eventi.
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Ultimo Aggiornamento: 19/11/2023 08:09