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Straordinaria scoperta a San Casciano: dall’acqua emerge un Apollo in marmo

Pubblicato: 18/11/2023 15:34

Un Apollo giovinetto, elegante e bellissimo, impegnato a cacciare una lucertola. E’ una statua monumentale, alta quasi due metri, copia in marmo da un originale in bronzo del greco Prassitele, l’ultimo tesoro restituito dal fango e dall’acqua ribollente degli scavi di San Casciano. Un ritrovamento straordinario, anticipato in esclusiva all’Ansa dal professorJacopo Tabolli dell’Università per Stranieri di Siena, che si accompagna a un particolarissimo donario in pietra con un’iscrizione bilingue e a una miriade di piccoli oggetti in bronzo, terracotta e persino cristallo che aprono affascinanti squarci sulla quotidianità del santuario.
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“Lo scavo di San Casciano non smette di stupire”

“Lo scavo di San Casciano non smette di stupire” applaude dal Mic il direttore generale archeologia Luigi La Rocca: “Non solo bronzi dunque, erano dedicati alle divinità salutifere venerate in questo straordinario santuario delle acque, ma anche statue in marmo, di pregio, talora repliche, come in questo caso, di originali greci, testimonianza della frequentazione di soggetti appartenenti ai ceti sociali più vari, dalle ricche aristocrazie etrusche ai più umili operai impegnati nella costruzione degli edifici sacri”.

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Il direttore degli scavi: “Confermato il valore sacro dell’acqua calda della sorgente”

E non basta. Perché allargando il perimetro dello scavo, quello che in un primo tempo era apparso come un piccolo edificio sacro costruito intorno alla sorgente e alla sua vasca rituale, si è rivelato in questi ultimi mesi un vero e proprio tempio con il portico ornato da quattro colonne e la parte centrale con la grande vasca in parte coperta da un podio ornato da grandi statue, una delle quali era forse proprio quella del giovane Apollo. Un gioiellino d’architettura monumentale e di ingegneria idraulica, insomma, costruito, in totale continuità di culto, sopra a un più antico sacello etrusco di cui in questi mesi sono stati portati allo scoperto le splendide mura. Anche se i romani, forse proprio per rendere il loro tempio più stabile, ne vollero aggiustare l’orientamento sul terreno, ruotandolo leggermente, dopo aver ingrandito e reso più sfarzosa la vasca destinata ad accogliere le offerte. “Un’ulteriore prova del valore sacro che qui si dava all’acqua calda della sorgente, che era sentita proprio come una divinità che sgorgava dalla terra e che in questo tempio aveva la sua casa”, sottolinea Tabolli indicando le membra affusolate della grande statua, appena affidata alle cure delle restauratrici.

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Ultimo Aggiornamento: 24/09/2024 13:18