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Uccise quattro donne compresa l’amica della Meloni: ecco perché può evitare il carcere

Pubblicato: 28/11/2023 13:58
Claudio Campiti amica Meloni

Claudio Campiti è il 58enne responsabile della cosiddetta “strage di Fidene”, che è costata la vita a quattro persone, tra le quali anche un’amica della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Ma sul suo caso giudiziario scoppia il caos tra giudici e Avvocatura dello Stato. Il gup ha infatti chiesto il rinvio a giudizio per Campiti. Ma l’Avvocatura (che ha il compito di difendere i ministeri) si è opposta chiedendo il “non luogo a procedere”.
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Perché Claudio Campiti potrebbe evitare la galera dopo aver ucciso l’amica della Meloni

Questo scontro tra poteri dello Stato sul caso di Claudio Campiti, scrive oggi La Stampa, è dovuto al fatto che nel caso risulta essere coinvolto anche il ministero della Difesa, accusato di omessa vigilanza. Quasi un anno fa, l’11 dicembre del 2022, l’uomo aveva fatto irruzione in una riunione di condominio del Consorzio Valleverde che lui odiava, armato di una pistola rubata a suo dire al poligono.
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Dopo aver gridato “vi ammazzo tutti”, rivolto ai componenti del consiglio di amministrazione, Claudio Campiti aveva cominciato a sparare davvero. Quattro donne erano decedute sul colpo. Si tratta di Elisabetta Silenzi, Sabina Sperandio, Fabiana De Angelis e Nicoletta Golisano, 50 anni, revisore dei conti e cara mica della premier Meloni.

Altre tre persone erano rimaste ferite. Il gup contesta all’indagato l’omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, il tentativo di omicidio di altre cinque, lesioni personali per i traumi psicologici causati ad altri sopravvissuti, l’appropriazione e il porto d’armi abusivo. Campiti sparò con una pistola semiautomatica Glock 45 con decine di proiettili. L’aveva sottratta al poligono statale di tiro di Tor di Quinto, a Roma, dove si allenava abitualmente. Per questo motivo è coinvolto nel processo anche il ministero della Difesa.
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Ultimo Aggiornamento: 28/11/2023 15:02