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Filippo, parla il padre: “Forse voleva farle paura, poi gli è saltato un embolo”

Pubblicato: 30/11/2023 19:13

La tesi della famiglia di Filippo Turetta è allineata con la posizione del giovane e, a questo punto, della difesa in generale: si sarebbe trattato con ogni probabilità di un raptus che ha portato al peggiore dei crimini. In un video pubblicato da Chi l’ha visto si vede Nicola Turetta, ancora in difficoltà emotiva dopo quanto è accaduto, che cerca di darsi delle spiegazioni sul perché il figlio ha ucciso e formula delle ipotesi, che vanno tutte nella stessa direzione: formulare l’ipotesi che sia stato un corto circuito mentale ed emotivo a provocare la morte di Giulia Cecchettin.
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L’ipotesi di Nicola Turetta: “Forse voleva farle paura”

Nicola Turetta appare ancora confuso nel parlare davanti alle telecamere, ma chiaramente sta cercando una spiegazione che dimostri che suo figlio non è disumano: “Ho pensato questo, fino all’ultimo”, che gli fosse partito un embolo. “Perché ho sentito Gino e sua figlia Elena dire che lui non voleva che Giulia si laureasse prima di lui. E quindi io penso che lui volesse sequestrarla, rapirla, per non darle la soddisfazione.E dopo lasciarla. Purtroppo le cose sono sempre peggiorate. Forse voleva farle paura, nel senso di costringerla: ‘Sali in macchina con me, vieni via’. Quindi aveva un coltello magari che lei potesse… ma queste sono tutte cose… che invece poi la cosa è precipitata e lui gli è saltato un embolo. Penso che lei l’abbia uccisa lì. Non so io adesso, nel senso che questa tragedia sia finita in questo frangente. L’unica spiegazione potrebbe… perché non è una cosa razionale, cioè una persona che ami, che le fai i biscotti, prepari tutto, che la porti a casa… Un bene così non può sfociare in una tragedia del genere. Ci vorrebbe Freud perché mi dia delle spiegazioni”.

Poi, parla della fragilità di una generazione, quella di suo figlio: “È un ragazzo che comunque è un bambino, io non lo so, sono fragili. Anche io avevo le mie crisi ma questi ragazzi mi sembra che appena gli togli qualcosa crollano oppure fanno questi atti così violenti”. frasi che sono state sentite spesso in questi giorni, connesse alle disamine sul caso che sono state fatte così spesso.

I genitori di Filippo Turetta non hanno voluto ancora incontrarlo in carcere

Nicola Turetta e la moglie hanno deciso di posticipare la visita al figlio in carcere, che era prevista in questi giorni. A quanto è stato detto, i due genitori non se la sono sentita di avere un primo approccio con il figlio, per via di uno stato emotivo ancora molto fragile di entrambi. Avrebbero dichiarato di aver bisogno di un supporto psicologico. È pure probabile che il mancato incontro sia dovuto al fatto che si sia stabilita una determinata linea difensiva che non contemplasse un primo approccio con i genitori prima dell’interrogatorio davanti al Pm che avverrà domani.

La famiglia di Giulia Cecchettin rinnega totalmente, invece, una narrazione dell’omicidio che preveda Filippo Turetta in preda ad un raptus, e quindi a un omicidio non premeditato come sembrerebbe invece far apparire la difesa. Elena Cecchettin, fin dal primo momento, ha dichiarato: “Filippo Turetta viene spesso definito come mostro, invece mostro non è. I mostri non sono malati, sono figli sani del patriarcato, della cultura dello stupro. Il femminicidio è un omicidio di Stato, perché lo Stato non ci tutela”.


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Guarda il video dell’intervista a Nicola Turetta:

Ultimo Aggiornamento: 30/11/2023 19:38