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Il Ponte dello Stretto spacca la maggioranza: attacco a Salvini

Pubblicato: 13/12/2023 18:02

Le ultime novità sulle risorse per costruire il Ponte sullo Stretto di Messina spaccano la maggioranza. Il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, si è lamentato dopo l’emendamento alla manovra deciso dal governo Meloni e in particolar modo dal vicepremier Salvini, annunciato ieri, che punta a rimodulare i fondi stanziati per l’opera, prevedendo una riduzione degli oneri a carico dello Stato di 2,3 miliardi (su un totale di circa 11,6 miliardi al 2032).

Le risorse che non mette lo Stato vengono recuperate dal Fondo di sviluppo e coesione: 718 milioni arrivano dalla quota del fondo destinata alle amministrazioni centrali e 1.600 dalla quota destinata alle due Regioni del Sud interessate direttamente dall’infrastruttura, Calabria e Sicilia.
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La nota della Regione Sicilia

La Regione Sicilia, si legge in una nota, “ha sempre espresso totale disponibilità verso la realizzazione del Ponte sullo Stretto, opera che considera strategica, e per questo la giunta si era impegnata a destinare un miliardo di euro di risorse del Fes 2021-2027, dandone comunicazione al ministro Salvini. La decisione governativa per cui la quota di nostra compartecipazione debba essere di 1,3 miliardi non è mai stata condivisa dall’esecutivo regionale. Si auspica che Salvini si possa attivare per restituire le maggiori risorse sottratte alla Sicilia, necessarie per sostenere investimenti per lo sviluppo dell’Isola”.
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Nicita del Pd: “Apprendiamo stupefatti la decisione di Salvini”

Il vicepresidente dei senatori del Pd Antonio Nicita in tal proposito ha dichiarato: “Apprendiamo stupefatti che il nuovo emendamento del ministro Salvini che impegna 1.3 miliardi per l’ipotesi Ponte prelevati da Fsc a carico della Sicilia non è stato concordato con la Regione Sicilia e viene quindi da essa smentito. Dal momento che, secondo l’emendamento, l’impiego di quei fondi, che necessitano peraltro di progetto esecutivo, derivano da accordo con la Regione Sicilia e la Regione Calabria se ne deve dedurre che l’emendamento è già decaduto. Continua l’incredibile deposito di emendamenti governativi e dei relatori del tutto privi di basi giuridiche. Il Governo stralci la norma Ponte a quando avrà trovato tutte le risorse anche per le prescrizioni e ai costi aggiornati e destini ad altre urgenze le risorse pubbliche dei siciliani e dei calabresi”.

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Ma il ministero dei Trasporti non si scompone

Il ministero dei Trasporti, nonostante le polemiche, non si scompone: “Il dossier-Ponte sullo Stretto prosegue come da programma. C’è la totale copertura economica e la giusta partecipazione finanziaria delle Regioni. L’obiettivo è rispettare i tempi, iniziando i lavori nel 2024, per offrire a tutti gli italiani un’opera attesa da decenni”, fanno sapere fonti del Mit.
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Ultimo Aggiornamento: 13/12/2023 19:04