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Pranzo di Natale per i senzatetto in Galleria a Milano: scatta la multa di 230 euro

Pubblicato: 25/12/2023 16:32

Un pranzo di Natale in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, il salotto buono della città. Ospiti, alcuni senzatetto e i volontari che si occupano di loro. Niente di autorizzato, ma un modo per non far dimenticare a chi passa per comprare gli ultimi regali che anche a Natale c’è chi non ha nulla. E’ finita con una multa, ma anche con un caffè offerto agli ospiti della tavolata dal ristorante Cracco, visto che il pranzo si svolgeva davanti alle loro vetrine.

“La polizia ci ha multato per occupazione di suolo pubblico”. A scriverlo, in una delle stories del proprio profilo Instagram, sono i responsabili della onlus “Pro Tetto” insieme al blog “Milanobelladadio”.
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La multa per occupazione di suolo pubblico

L’iniziativa è della pagina social Milanobelladadio in collaborazione con la onlus ProTetto. “La strada è dei senzatetto e per questo motivo abbiamo organizzato un pranzo in strada con loro e con chi li aiuta. Oggi ci troviamo nelle vie dello shopping ma la verità è che non servono oggetti costosi per essere felici. Basta poco: un tavolo, un bicchiere di vino e qualche amico… c’è anche l’albero (un po’ particolare). Questa è la nostra idea di felicità.

A pochi metri dai negozi di lusso ci sono tante persone che dormono per strada e che non hanno nulla: chiunque li può aiutare. ProTetto come tante altre associazioni lo fa tutti i giorni dell’anno”, spiega il fondatore della pagina Milanobelladadio Giovanni Santarelli.

Carlo-Cracco

A offrire il pranzo era stato il ristorante ‘La Schiscetta’, mentre il caffè di fine pranzo era stato offerto dal ristorante Cracco, che ha sede appunto in Galleria. Gli organizzatori hanno ricevuto una multa di 230 euro dalla polizia municipale per occupazione abusiva di luogo pubblico e hanno dovuto portar via tavolata e sedie.  

Ripresa, in un video, anche una delle clochard presenti al pranzo: “Da buona parmigiana – ha detto con un sorriso – mi sono goduta la cosa e da buona siciliana mi godo i dolci, perché mio papà era siciliano e mia mamma di Parma, le migliori cucine arrivano da lì”.

Un epilogo amaro per un’iniziativa che aveva il solo fine di far trascorrere un piccolo ritaglio di felicità nella vita di persone che soffrono.
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