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Grillo racconta il ricovero: “Mi hanno messo nella camera mortuaria”. Cosa è successo

Pubblicato: 08/01/2024 15:46

Beppe Grillo in una video postato sui suoi canali social, ha raccontato l’esperienza vissuta durante il ricovero all’ospedale di Cecina. Esperienza che nasconde un retroscena davvero singola: “Sono uscito da quell’ospedalino di Cecina anche con un’esperienza molto positiva, nel senso che il pronto soccorso, medici, infermieri, barellieri, li ho visti affannarsi e lavorare in un modo strepitoso. In una corsia dove io a 75 anni ero il più giovane, c’era anche un centenario. Io capisco – sostiene Grillo – che per medici e infermieri lavorare in quelle condizioni sia molto difficoltoso”. Incomincia così il racconto del politico.
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Quel posto letto così singolare

Grillo ha poi confidato la sistemazione all’interno della struttura ospedaliera: “Mi hanno trovato una cameretta al primo piano per stare più tranquillo, era quella mortuaria, non stava morendo nessuno. Mi hanno fatto le analisi, adesso sono a casa e sto bene“.

Nel video, ha poi continuato spiegando: “Le disuguaglianze sono il vero problema della salute. Quando parliamo di salute dobbiamo inevitabilmente parlare di società, di ambiente, di alimentazione, di urbanistica. Ridurre la povertà è migliorare la società. La salute dei più poveri deve raggiungere lo standard dei più ricchi, per farlo abbiamo bisogno di sociologi, antropologi, architetti, perché dentro c’è tutto, c’è l’energia, quello che mangiamo, come ci muoviamo, le scelte che compiamo”.

La riflessione del comico si spinge oltre, spiegando la situazione difficile dei pronto soccorso: “L’80% sono malati da medico di base, poi c’è la paura dei medici, l’eccesso di diagnostica. Fanno migliaia di esami, perché il paziente li vuole, ma la metà non servono a niente. Poi c’è l’invecchiamento della popolazione: in media un anziano consuma otto farmaci al giorno, l’ultima settimana di vita di un anziano costa al sistema sanitario come tutta la sua vita”.

Infine il politico nel video invita a “separare sanità e salute. La salute è politica, e la differenziazione tra ricco e povero è la chiave della politica, bisogna riformare la società per riformare la sanità. Conviene, oltre che dal punto di vista umano, anche dal punto di vista economico, portare i poveri verso la ricchezza, perché i poveri non possono curarsi, si ammalano di più e quindi gravano sul sistema sanitario. Bisogna togliere questa grande differenza con un reddito di base, un lavoro, un ambiente salubre. Nella salute c’è dentro tutto, la politica della società, è lì che bisogna intervenire. Non cominciare a intervenire sulla povertà è uno spreco economico pazzesco”, conclude il fondatore del Movimento.
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Ultimo Aggiornamento: 08/01/2024 16:12