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Censura a Dargen D’Amico, Mara Venier finisce nei guai: quel fuori onda che la incastra

Pubblicato: 12/02/2024 16:51

Mara Venier censura Dargen D’Amico sulla questione dei migranti e poi fa una brutta figura pensando che il microfono fosse spento. Dopo il botta e risposta con Ghali e il comunicato del direttore Rai letto in diretta, Mara Venier ormai del tutto nella bufera con la terza grana scoppiata nelle sue mani durante il consueto appuntamento che chiude la settimana del Festival di Sanremo. Domenica In – Speciale Sanremo sembra aver concentrato in poche ore tutte le polemiche che erano state sopite o addomesticate nei giorni precedenti. Così, dopo la risposta di Ghali alle critiche di chi appoggia la politica del massacro di Netanyhau, e la lettura del comunicato di Roberto Sergio, arriva anche la censura a Dargen D’Amico. Ecco cos’è successo.
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Dargen D’Amico alla prima serata di Sanremo 2024

Perché Mara Venier ha censurato Dargen D’Amico

Nel festival delle polemiche politiche, tutte scoppiate in coda alla trasmissione, ancora una gaffe di Mara Venier, criticatissima per l’entusiasmo con cui ha letto il comunicato Rai, firmato dal dirigente Roberto Sergio, sulla questione israeliana.
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La tribuna stampa ha chiesto a Dargen D’Amico il significato del testo che ha presentato a Sanremo, “Onda Alta“. La canzone riguarda chiaramente i migranti. Il cantante tenta, allora, di affrontare con lucidità l’argomento.

“I soldi dei versamenti del lavoro dei cittadini stranieri nella casse della previdenza italiana spesi per l’accoglienza”, dice Dargen. In quel momento, però, Venier chiude il suo intervento: “Siamo qui per parlare di musica e divertirci. Questi sono temi importanti ma ci vuole il giusto tempo per approfondirli, non possiamo farlo in due parole”. Poi dopo aver lanciato l’ospite successiva, Clara, si avvicina ai giornalisti e, credendo che il microfono fosse chiuso, ha detto loro: “Così mettete in imbarazzo me, non è questa la sede”.

Le reazioni del governo e dell’opposizione

La posizione del governo è stata riassunta nel comunicato che Mara Venier ha letto “con eccessivo trasporto” sulla questione israeliana e le polemiche a Ghali. Il trapper, peraltro, proprio in trasmissione ha risposto in maniera netta a chi gli ha chiesto di rispondere a sua volta alle proteste dell’ambasciatore israeliano, che ha mutuato in “parole di odio contro Israele”, la richiesta di “cessare il fuoco” fatta da Ghali al termine della sua esibizione nella serata conclusiva del festival.

Sul testo del comunicato letto da Mara Venier, a firma dell’ad Rai, Roberto Sergio, interviene il deputato e segretario del Pd Toscana, Emiliano Fossi.

In quel comunicato “si solidarizza unicamente con Israele, dimenticandosi di tutti quei civili che sono massacrati a Gaza. La Rai è ormai diventata il megafono del governo di Giorgia Meloni e i suoi vertici sono inevitabilmente schierati con esso”.

Per il ministro degli Esteri Antonio Tajani, “i messaggi devono essere sempre equidistanti. È mancato nella prima giornata un messaggio a tutela degli ostaggi. Ieri pomeriggio c’è stato un intervento da parte di Mara Venier che ha letto una dichiarazione di Sergio, che ha riequilibrato la situazione. Il primo giorno sembrava una scelta soltanto di una parte, la seconda è stata più equilibrata, ha portato equilibrio in una posizione che pendeva soltanto da una parte”.

Sandro Ruotolo, Pd, che di Rai sa tante cose. “Quello che è successo è grave. Prima la velina e poi la censura nello stesso programma, Domenica In su Rai Uno”. La quota Pd della commissione di Vigilanza Rai fa sapere che “la libertà di espressione degli artisti è sacrosanta e va rispettata. Ieri abbiamo assistito a una brutta pagina della Rai con l’ad che si è elevato a giudice dei contenuti di una canzone e di ciò che dice un artista sul palco e Mara Venier che si è prestata a fargli da megafono. La questione non è la condanna della strage del 7 ottobre, che ci vede tutti uniti, come ci vede tutti uniti a chiedere il cessate il fuoco umanitario a Gaza, ‘quanto il rispetto degli artisti e la salvaguardia del pluralismo del servizio pubblico, la distinzione e la prerogativa dei ruoli, il rispetto del codice etico, del contratto di servizio e del Tusma. Non compete all’Ad entrare sui contenuti, addirittura in prima persona, interpretando arbitrariamente dichiarazioni o performance artistiche e imponendo la lettura di un proprio comunicato in diretta tv per informare gli italiani del proprio pensiero”.

Alessandro Zan, responsabile Diritti del Pd: “Una pagina nera della Rai a Domenica In. Il servizio pubblico che teme gli artisti e la loro voce, che tenta la censura in modo scomposto, smette di essere tale. Ghali e Dargen, con un messaggio di pace, hanno mostrato tutta la debolezza di questo sistema di potere”.

Sui social la consigliera Rai, Francesca Bria, esprime “solidarietà alle 1200 vittime israeliane del 7 ottobre e alle 30mila vittime palestinesi, 70% donne e bambini. Il ruolo della tv pubblica è garantire una libera informazione, completa e veritiera. E di tutelare la libertà d’espressione artistica. La Rai è di tutti i cittadini e deve tutelare con forza la piena libertà di parola e d’espressione artistica. A maggior ragione quando si tratta del più seguito evento televisivo del paese”.

Commissione di Vigilanza Rai e diritto d’espressione

Per la presidente della commissione di vigilanza Rai Barbara Floridia del M5S, “il Festival di Sanremo è la massima espressione della canzone italiana e ciascun artista deve essere e sentirsi sempre pienamente libero di esprimere le proprie opinioni, nel rispetto di tutti. Così ha fatto Ghali e altri artisti. Amadeus e la Rai hanno garantito questa libertà e gliene va dato atto. Nessuna pressione esterna può limitare la libera espressione delle opinioni di ciascuno, tanto più sul servizio pubblico. La Rai ha sempre seguito e dato ampio spazio alla tragedia del 7 ottobre e ha sempre ricordato gli ostaggi israeliani nei suoi spazi informativi e di approfondimento e bene ha fatto l’amministratore delegato della Rai a esprimere solidarietà nei confronti di Israele, ma il suo ruolo a differenza di quello di un artista gli avrebbe imposto di esprimersi allo stesso modo anche nei confronti delle vittime civili palestinesi della guerra a Gaza. E questo non è avvenuto. Chi riveste un ruolo istituzionale ha il dovere dell’equilibrio, mentre il suo intervento è sembrato avere l’intenzione di stigmatizzare la libera espressione delle opinioni di alcuni artisti. È chiaro che questo non è lo spirito del servizio pubblico, e che l’azienda non può prestare il fianco in questo modo ad una simile polemica su un tema tanto serio e delicato”.

Per il co-portavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli e il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni, deputati di Alleanza verdi sinistra, “sarebbe opportuno a questo punto che l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, estendesse il comunicato di solidarietà anche al popolo palestinese che dopo il terribile attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre scorso, ha subito in questi mesi l’inaccettabile perdita di 28mila civili innocenti. La vita di ogni civile e di ogni bambino e bambina palestinese è preziosa e la loro morte non merita il silenzio”. E si rivolgono direttamente a Mara Venier: “Si unisca a questo appello, poiché la vita umana va onorata senza distinzioni, senza morti di serie A o di serie B e ‘Domenica In’ è trasmissione di tutti gli italiani”.

Il video della gaffe di Mara Venier

Mara Venier a Domenica In, blocca Dargen D’Amico e si rivolge ai giornalisi:

@corrieredellasera

Pioggia di critiche (social) su Mara Venier, conduttrice di “Domenica In” dedicata a Sanremo. Nel mirino un momento in cui Dargen D’Amico parlava di immigrati (rispondendo a una domanda dei giornalisti) e Venier l’ha stoppato bruscamente. «Questa è una festa e non c’è tempo necessario per affrontare un tema così importante» ha detto la conduttrice salutando il cantante. Poi il fuorionda in cui si è avvicinata ai cronisti lamentandosi: «Così mettete in imbarazzo me». 👉​ Video integrale sul sito del Corriere (🎥​ @raiplay) dargen dargendamico rai maravenier immigrazione sanremo domenicain tv televisione musica

♬ suono originale – Corriere della Sera – Corriere della Sera

Il testo e gli appelli di Dargen D’Amico a Sanremo

A Sanremo 2024. D’Amico ha cantato “Onda Alta”, testo decisamente riferito alla tragedia dei migranti nel Mediterraneo.

Al termine della prima serata, il cantante, che aveva un cappotto di orsacchiotti che si staccavano per essere donati al pubblico, ha voluto lanciare un appello per il cessate il fuoco a Gaza. “Dedico questa canzone alla mia nipotina Marta che è a Malta a studiare. Ma non tutti sono così fortunati nel Mediterraneo: ci sono bambini sotto le bombe, senza acqua senza cibo. Il nostro silenzio è corresponsabilità: la storia e dio non accettano scena muta. Cessate il fuoco”.

Due giorni dopo, presentato dal cantante Diodato, in mezzo a tutte le polemiche generate dal suo appello, D’Amico ha voluto fare una precisazione. “Quando ho sentito ‘politico’ vicino a me, mi sono preoccupato. Io ho fatto tante cazzate, ho commesso tanti peccati anche gravi ma mai ho pensato di avvicinarmi alla politica. Io non volevo essere politico, il mio era un messaggio d’amore”. Al suo fianco, però, Diodato ha detto con semplicità: “Io ti ho sentito solo umano”.

Situazione simile a quella che si è generata con Mara Venier, perché di fronte al taglio netto di Mara, il cantante è sembrato visibilmente colpito e dispiaciuto. “Mi dispiace, non volevo creare polemica, ma certe cose andrebbero spiegate”, ha detto.

Il testo e la canzone Onda Alta di Dargen D’Amico

Ecco perché il testo di Dargen ha destato polemiche.

‘O sentimento
C’è chi mi chiama
Figlio di puttana
Che c’è di male?
L’importante è aver la mamma
Che non lavori troppo che la vita è breve
A volte un mese
Se prendi il treno, sai
Ci metti meno
E non l’hai visto il meteo?
Non l’hai visto il cielo?
Ma a volte ci si vuole troppo bene
Anche così, un giovedì, senza un sì, come viene
Come faccio a volere una vita in incognito
Se parlo solo di me?
Se basta un titolo a fare odiare un intero popolo
Non lo conosci Noè?
No eh?
Sta arrivando sta arrivando l’onda alta
Stiamo fermi, non si parla e non si salta
Senti il brivido
Ti ho deluso lo so
Siamo più dei salvagenti sulla barca
Sta arrivando sta arrivando l’onda alta
Non ci resta che pregare finché passa
Sembri timido
Mi hai sorriso o no?
Sono già promesso sposo con un’altra
Hey hey bambino
Questa volta hai fatto proprio un bel casino
Alla contraerea sopra un palloncino
Tutta questa strada per riempire un frigo
Per sentirti vivo
Hai solo un tentativo
Ormai ho deciso
Scusa se non ti avviso
Ti mando quello che mi avanza se ci arrivo
Mamma, ti ho sognata che eri bimba
Figlia, ti ho sognata che eri incinta
Quando hai meno
Vivi più sereno
Qua abbiamo tutto ma ci manca sentimento
E non riusciamo più a volerci bene
Neanche così, un giovedì, senza un sì, come viene
Come faccio a volere una vita in incognito
Se parlo solo di me?
Se basta un titolo a fare odiare un intero popolo
Non lo conosci Noè?
No eh?
Sta arrivando sta arrivando l’onda alta
Stiamo fermi, non si parla e non si salta
Senti il brivido
Ti ho deluso lo so
Siamo più dei salvagenti sulla barca
Sta arrivando sta arrivando l’onda alta
Non ci resta che pregare finché passa
Sembri timido
Mi hai sorriso o no?
Sono già promesso sposo con un’altra
Hey hey bambino
Questa volta hai fatto proprio un bel casino
Alla contraerea sopra un palloncino
Tutta questa strada per riempire un frigo
Per sentirti vivo
C’è una guerra di cuscini
Ma cuscini un po’ pesanti
Se la guerra è dei bambini
La colpa è di tutti quanti
Abbiamo cambiato le idee
Abbiamo cambiato leader
Ma la madre e le altre donne
Non hanno niente da ridere
Hey bambino
Bel casino
Su un palloncino
Per riempire un frigo
Navigando navigando verso Malta
Senza aver nuotato mai nell’acqua alta
Navigando navigando verso Malta
Senza aver nuotato mai nell’acqua alta

Onda Alta è di Cheope – J. M. L. D’Amico – G. Fazio – S. Marletta – E. Roberts – J. M. L. D’Amico – G. Fazio – S. Marletta – E. Roberts
Ed. Edizioni Curci/Music Union/Giada Mesi/ Visionary Sapiens Publishing – Milano

Ultimo Aggiornamento: 12/02/2024 17:21