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Kevin Barreca, la vicina: “Per compiacere il padre avrebbe fatto qualsiasi cosa”

Pubblicato: 16/02/2024 11:12

Kevin Barreca aveva una sorta di venerazione per suo padre. «Pur di compiacerlo, avrebbe fatto qualsiasi cosa». Forse proprio per questo non si è ribellato quando l’uomo gli proponeva di “liberarlo dai demoni”. Non avrebbe mai pensato che gli avrebbe fatto del male. E, purtroppo, sbagliava.
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Chi era Kevin Barreca: l’adorazione per il padre e la passione per i volatili

Kevin amava i volatili, quelli selvatici e quelli da cortile, e ad essi dedicava il suo tempo libero. Era un bravo ragazzo e con “la sua simpatia era l’anima della scuola», adesso «strappata via, insieme alla vita». A scuola tutti sono perplessi: né studenti né professori potevano immaginare il fanatismo religioso del padre, né l’aura mistica che permeava ogni aspetto della vita di quella famiglia. «Kevin era un ragazzo normale, non lo conoscevo bene, facevamo solo educazione motoria insieme, ma non sembrava particolarmente religioso. Con me di queste cose non ne aveva parlato mai». Martedì alcuni si sono riuniti nella sede distaccata per salutarlo, poi ieri dal plesso centrale è partito un corteo silenzioso, a cui hanno voluto partecipare anche il sindaco Filippo Tripoli e l’assessora alla Pubblica istruzione Provvidenza Tripoli. Lungo il percorso nessuno o quasi aveva voglia di parlare. In chiusura, nel cortile dell’istituto, c’è chi lo ha salutato con una canzone, chi con una poesia. Poi gli studenti hanno fatto volare palloncini colorati in cielo. Su molti, messaggi di saluto per il compagno strappato via: «Ovunque sarai, rimarrai nei nostri cuori».

La vicina: “Pur di compiacere il padre avrebbe fatto qualsiasi cosa”

«Una volta ci eravamo messi in testa di comprare due caprette dal pastore che abita qui a fianco», racconta la vicina Pascale Ballof, che ricorda il suo amore per i volatili. E in cortile ne aveva, polli, anatre. «Non so che fine abbiano fatto. Improvvisamente sono spariti». Insieme alla cura quasi ossessiva che Kevin aveva per loro. «So che il padre gli aveva insegnato a sparare agli uccellini con il fucile ad aria compressa. Alcuni poi li imbalsamavano». Per lui, riporta Repubblica, il sedicenne aveva una sorta di venerazione. «Pur di compiacerlo, avrebbe fatto qualsiasi cosa».

La disperazione dei parenti

«Dicevano che mia sorella e i miei nipoti erano posseduti dai demoni — hanno spiegato i familiari della madre, Antonella Salamone — sostenevano che per liberarli, dovessero essere uccisi e bruciati». Mai avrebbero pensato che si trattasse di un progetto concreto. «I miei nipoti mi mandavano video per aggiornarmi sulle loro vite, Kevin aveva anche iniziato ad andare in palestra, era diventato bravo», si danna lo zio Calogero Salamone, che adesso si rimprovera di non aver capito quelle che forse erano le richieste di aiuto della sorella.