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Vladimir Luxuria, le confessioni hot sulle notti al Muccassassina: “I politici si mettevano a 90”

Pubblicato: 21/02/2024 15:18
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Vladimir Luxuria ricorda le notti folli trascorse al Muccassassina, il locale lgbt di Roma che ha avuto un successo eccezionale soprattutto negli anni ‘80 e ‘90, quando lei era organizzatrice degli eventi. L’ex deputata di Rifondazione Comunista, e prossima conduttrice dell’Isola dei Famosi, si confessa durante il documentario ‘Roma, santa e dannata’ di Roberto D’Agostino e Marco Giusti. E ora sono tanti i politici che tremano.
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“Ogni notte interrompevamo la musica per fare spettacoli e all’epoca non si parlava di drag queen, ma eravamo dei precursori alla metà degli anni Ottanta. – Vladimir Luxuria ricorda così le serate al Muccassassina – Era una sala unica con un palco molto alto e noi lo chiamavamo ‘musica frocia’. La Carrà, gli Abba, tutto quello che ci faceva sbattere e ancheggiare come dei capitoni. A fine serata si accendevano le luci e si metteva il Sirtaki.Tutti ci tenevamo mano per mano, come la danza della vita di Matisse. C’era il gay, la lesbica, la trans part-time, la trans full-time, l’eterosessuale, l’eteroflessibile”.
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La rivelazione bomba di Vladimir Luxuria sui politici

Poi la bomba sganciata sui palazzi del potere: “I politici si mettevano a 90, mi pregavano: ‘Non dire che m’hai visto’. Quanti ho conosciuto che di giorno stanno lì a dire ‘i valori della famiglia, noi difendiamo i valori della famiglia’ e la sera te li trovi calati nel parco a novanta”.

Anche Roberto D’Agostino rievoca nel documentario un altro locale trasgressivo di quel periodo, il Degrado. “In quella sala c’era di tutto. – gli va dietro Vladimir Luxuria – Ricordo uno spettacolo di una pornostar che prendeva le candele una per una per infilarle nell’orifizio anale. Poi le faceva uscire con una colonnina di fumo. Oppure, le orge nella sala con colonna sonora ‘Quando nasce un amore’ di Anna Oxa e tutti a trombare. Il Degrado era un locale brutale, senza arredo ma con tanti stanzini. Era frequentato da molti trans, ma anche da tanti travestiti part time. Quante volte sono andata a Londra e New York per capire la trasgressione, poi ho scoperto che siamo molto più trasgressivi noi”.
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