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Addio a Claude Montana, genio ribelle della moda

Pubblicato: 24/02/2024 08:47

In un periodo in cui le passerelle brillano di mille luci, il mondo della moda saluta con tristezza la scomparsa di Claude Montana, scomparso all’età di 76 anni. La notizia giunge nel pieno della stagione delle sfilate, un contesto di grande teatralità e splendore che il designer francese avrebbe certamente saputo apprezzare, data la sua propensione per la stravaganza e lo spettacolo che caratterizzava ogni sua creazione e défilé.

Claude Montana, figura emblematica della moda del Novecento, lascia dietro di sé un’eredità di stile audace e scultoreo. Le sue creazioni, riconosciute per le maxi spalle imbottite, silhouette incise e tagli netti, hanno definito l’estetica degli anni ’80 e ispirato una generazione di talenti, tra cui Alexander McQueen, Olivier Theyskens e Riccardo Tisci, testimoniando l’influenza duratura del suo lavoro.

Nato a Parigi nel 1949 da un padre catalano e una madre tedesca, Montana ha mostrato fin da giovane una passione per l’arte e la moda. Questo interesse lo ha portato a studiare all’École de la Chambre Syndicale de la Couture Parisienne, dove ha iniziato a forgiare quello che sarebbe diventato il suo inconfondibile stile visionario.

La sua ascesa nel mondo della moda è stata fulminea, trasformandosi in un successo globale verso la fine degli anni ’70. Tuttavia, questo percorso è stato segnato da alti e bassi, culminando con la chiusura della sua maison a metà degli anni ’90 a causa di difficoltà finanziarie. Questo non ha impedito a Montana di diventare un’icona e un personaggio influente nel panorama mediatico, noto per aver rifiutato Dior ma per aver rilanciato Lanvin. La sua prima collezione, debuttata nel 1979, rivelò immediatamente un’estetica audace e distintiva che catturò l’immaginazione di celebrità del calibro di Madonna, Elton John, Cher e Brooke Shields, consolidando il suo status nel mondo della moda.

Claude Montana ha interpretato il concetto di power dressing, trasformando radicalmente il modo in cui veniva concepito l’abbigliamento femminile negli anni ’80. Le sue giacche in pelle e gli abiti-scultura sono diventati simboli del glamour dell’epoca, superando spesso i confini tra il ready-to-wear e l’alta moda e lasciando un’impronta indelebile nella storia della moda.

La scomparsa di Montana segna la fine di un’era caratterizzata da creatività senza limiti e coraggio estetico, ma il suo lascito continua a vivere nelle collezioni che hanno incantato il mondo e nelle generazioni di designer che ancora oggi traggono ispirazione dalla sua visione unica.