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Bambina di 4 anni morì per diagnosi errata, assolta infermiera che ostacolò l’indagini

Pubblicato: 27/02/2024 16:27

Aveva mentito ai giudici, ostacolando di fatto le indagini, perché i medici di riferimento avevano sbagliato diagnosi. Ora l’infermiera è stata assolta, mentre quatto medici sono stati condannati. Un’occlusione intestinale scambiata per una gastroenterite portò alla morte una bambina di 4 anni, ricoverata all’ospedale Sant’Orsola di Bologna nella notte tra il 20 e il 21 ottobre 2020.
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“Ha mentito per salvare la sua posizione”

Dopo quasi quattro anni dai fatti, l’infermiera è stata assolta. Disse che la bimba le “appariva in atteggiamento giocoso”. Cosa completamente falsa, perché è stato accertato che si trova in uno stato comatoso, delirante, e afflitta da dolori acuti e rimetteva continuamente da 24 ore.

I giudici hanno valutato che la donna “ha mentito ma non è punibile perché costretta dalla necessità di salvare se stessa“. Il processo di primo grado si era concluso a novembre 2023. Era accusata di favoreggiamento in relazione al caso della bimba di quattro anni morta per un’occlusione intestinale al policlinico il 21 ottobre 2020.

Depositate le motivazioni della sentenza del giudice Valeria Bolici, che aveva creato già scalpore al momento della proclamazione. Secondo il magistrato, l’infermiera “rese false dichiarazioni prima con la relazione sottoscritta il 21 ottobre 2020, poi con le sommarie informazioni rese alla polizia giudiziaria, anche per evitare un procedimento penale a proprio carico”.

L’assoluzione marginale rispetto alle posizioni dei medici

Disse:”La piccola appariva in atteggiamento giocoso“, descrivendo quindi uno stato di benessere assai lontano dalla realtà. Per il magistrato si è trattato di dichiarazioni che avevano l’obiettivo di proteggere non solo i colleghi medici responsabili dell’errata diagnosi, ma anche se stessa da potenziali procedimenti penali.

Per la giudice, “è accertato oltre ogni ragionevole dubbio, che nel descrivere le condizioni assai migliori rispetto alla situazione effettivamente riscontrata”, l’infermiera “fosse ben consapevole di ostacolare la ricostruzione delle responsabilità dei medici per l’omicidio colposo della bambina”.

La sentenza si spiega analizzando il contesto. I quattro medici coinvolti nell’errata diagnosi sono stati tutti e quattro condannati in primo grado. L’infermiera ha scelto di mentire per salvaguardare una posizione nella quale aveva un ruolo marginale. Le polemiche non si placano.