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Francesco ucciso brutalmente fuori da una discoteca a soli 19 anni: fermati 4 giovani

Pubblicato: 28/02/2024 18:47

I carabinieri hanno arrestato con l’accusa di rissa aggravata quattro giovani che si trovavano nel locale dove è stato ammazzato il diciannovenne di Partinico Francesco Bacchi lo scorso gennaio. Omicidio per cui è stato già arrestato con l’accusa di omicidio preterintenzionale il ventenne Andrea Cangemi, che ha sostenuto di essersi solamente difeso.

Ai domiciliari quindi vanno Alessio Greco (19), Gaetano Lo Giudice (18) e Bernardo Ferro (19), mentre per un quarto, il diciassettenne C. L., è stato disposto il collocamento in comunità su decisione del giudice. La rissa è avvenuta davanti alla discoteca Medusa di Balestrate nella notte tra il 13 e il 14 gennaio scorso.
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La rissa tra due bande rivali

Il 13 e il 14 gennaio scorso, all’uscita dalla discoteca Medusa di Balestrate, è “scoppiata una violenta rissa tra alcuni giovanissimi avventori del locale notturno nel corso della quale Francesco Bacchi, ha riportato le gravi lesioni personali che hanno purtroppo causato la sua morte. In quella occasione – ricostruiscono dal Comando provinciale – due gruppi contrapposti si sono aggrediti reciprocamente, percuotendosi con pugni, calci e schiaffi”. A distanza di poche ore, dopo i rilievi e le indagini coordinate dalla Procura, i carabinieri sono riusciti a identificare il presunto responsabile delle lesioni mortali inferte al diciannovenne.

Secondo le prime informazioni, Bacchi sarebbe deceduto dopo essere stato spinto a terra. Dopo essere caduto rovinosamente sull’asfalto, sarebbe stato finito con calci e pugni. Nella caduta, il 19enne ha battuto anche la testa a terra, riportando gravissime lesioni che lo hanno poi condotto alla morte.

Per l’accaduto è stato fermato nei mesi scorsi Andrea Cangemi, 20enne che ora si trova ai domiciliari. Il giovane però non sarebbe l’unico ad aver causato la morte del 19enne: con lui vi sarebbero stati altri 4 ragazzi ripresi dai sistemi di videosorveglianza della zona. Cangemi avrebbe ammesso di aver dato calci e pugni al ragazzo, ma di non aver mai voluto causare la sua morte. “Mi ha colpito – avrebbe raccontato alle forze dell’ordine – e io ho reagito”. Dalla visione dei filmati dell’aggressione, le autorità sono riuscite a risalire al resto del gruppo sul posto al momento dell’omicidio. Giovani che ora sono in attesa di processo.
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