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Addio al regista Paolo Taviani: insieme al fratello Vittorio ha fatto la storia del cinema

Pubblicato: 29/02/2024 20:15

Il mondo del cinema piange la scomparsa di Paolo Taviani, deceduto oggi a Roma all’età di 92 anni. La morte chiude definitivamente il capitolo della celebre coppia di registi italiani che Paolo formava con il fratello Vittorio, scomparso nel 2018. Insieme, per oltre cinque decenni, hanno dato vita a un cinema indistinguibile nel singolo contributo, tanto era perfetta la loro simbiosi artistica.

Formatisi in un cineclub a Pisa, Paolo e Vittorio Taviani esordirono con documentari di rilievo nel panorama dell’immediato dopoguerra, come “San Miniato luglio ’44”, per poi passare al cinema narrativo influenzato dal neorealismo con opere come “Un uomo da bruciare” (1962), che li vide collaborare con Valentino Orsini e Gian Maria Volonté.

Il loro cinema, sempre attento ai cambiamenti culturali e sociali dell’Italia, spaziava tra generi diversi, dalla storia alla letteratura, sempre con una profonda passione per i temi trattati. Tra i loro successi, il film “Padre padrone” (1977), vincitore della Palma d’oro a Cannes, e “La notte di San Lorenzo” (1982), premiato con il Gran premio della giuria al medesimo festival, restano pietre miliari del cinema non solo italiano ma internazionale.

I fratelli Taviani non hanno mai cessato di esplorare nuove vie espressive, affrontando progetti ambiziosi e collaborando con star internazionali. Film come “Kaos” (1984), “Il sole anche di notte” (1990), e “Le affinità elettive” (1996) testimoniano la loro capacità di rileggere e adattare grandi opere letterarie al grande schermo.

Negli anni duemila, i Taviani si sono avvicinati anche al mondo televisivo, senza però mai abbandonare il cinema, come dimostra il successo di “Cesare deve morire” (2012), Orso d’oro al Festival di Berlino, che ha segnato una svolta nel loro percorso artistico con la messa in scena di un docudrama interpretato dai detenuti del carcere di Rebibbia.

Paolo Taviani, fino all’ultimo, ha continuato a lavorare mantenendo vivo lo spirito e lo stile che aveva condiviso con il fratello Vittorio, realizzando “Leonora addio” (2022), ispirato a una novella di Pirandello, in una continuità ideale che supera la scomparsa fisica del fratello.

La morte di Paolo Taviani non solo segna la fine di un’era per il cinema italiano ma lascia un vuoto incolmabile nel panorama culturale del paese, perdendo un artista che, insieme al fratello, ha saputo narrare la complessità dell’esistenza umana attraverso la lente del grande schermo.

Ultimo Aggiornamento: 29/02/2024 20:18