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Il senso del viaggio e la geografia dell’uomo nell’ultimo libro di Franco Brevini

Pubblicato: 29/02/2024 09:46

Il viaggio, in tutte le sue forme, ha da sempre rappresentato un elemento fondamentale nella storia e nello sviluppo dell’umanità. Non si tratta solo di un mero spostamento fisico da un luogo all’altro, ma di un’esperienza che incide profondamente sulla percezione del mondo, sull’identità individuale e collettiva, e sulla conoscenza. In “La conquista della lontananza. Viaggi, incontri, scoperte”, Franco Brevini approfondisce questa tematica con una prospettiva che abbraccia l’intera diacronia del viaggiare, trasformando ogni pagina in un percorso che va oltre la geografia per esplorare le dimensioni più intime e complesse del viaggiare.

Franco Brevini, docente di Letteratura presso l’Università di Bergamo, ci porta in un viaggio esplorativo attraverso la storia e l’essenza del viaggiare nel suo libro “La conquista della lontananza. Viaggi, incontri, scoperte”, pubblicato da il Mulino. Con un’approfondita documentazione e un taglio autobiografico, Brevini esplora l’evoluzione del viaggio dall’antichità fino all’odierno turismo di massa, offrendoci una panoramica che va da Erodoto ai giorni nostri, dimostrando come il viaggio abbia sempre accompagnato l’umanità nei suoi sviluppi culturali, sociali ed esistenziali.

La tesi centrale del libro si fonda sull’idea che, come esseri umani, ci troviamo in uno stato perpetuo di dualità, paragonabili a Giano bifronte, sempre divisi tra il desiderio di partire e la necessità di rimanere. Questa riflessione nasce in contrapposizione alle idee espresse sull’importanza della “restanza”, suggerendo invece una rivalutazione del viaggio come ricerca, scoperta e, a volte, necessità.

Brevini inizia la sua narrazione con un’immagine evocativa di sé stesso che risale un ghiacciaio in Groenlandia, un momento di perdita e ritrovamento che funge da metafora per il processo di scrittura del libro stesso. Attraverso il racconto di viaggi e viaggiatori, l’autore descrive come il turismo moderno sia diventato una forma di evasione che, paradossalmente, ci lega ancora di più alla realtà che cerchiamo di fuggire.

Il libro si distingue per la sua capacità di tracciare un arco che collega l’antica esplorazione alla fuga romantica e alla migrazione contemporanea, evidenziando come il viaggio sia intrinsecamente legato alle dinamiche di potere, alle aspirazioni personali e alla ricerca di conoscenza. Brevini riesce a delineare una sintesi tra il turista, il vagabondo e il migrante, offrendo una visione complessa e sfaccettata del viaggio come fenomeno umano.

“La conquista della lontananza” si rivela un’opera che invita alla riflessione su come e perché viaggiamo, arricchita da un’impressionante erudizione e da un profondo senso di meraviglia per il mondo. Brevini condivide non solo storie ed esperienze ma anche una profonda comprensione dell’andare verso l’altrove, facendo di questo libro una lettura essenziale per chiunque sia interessato a comprendere più a fondo la natura umana e il suo bisogno di esplorare.

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Ultimo Aggiornamento: 29/02/2024 09:47