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Sciopero generale venerdì 8 marzo: ecco chi aderisce e quali servizi saranno a rischio

Pubblicato: 01/03/2024 19:45
sciopero 8 marzo

Il prossimo 8 marzo si preannuncia come una giornata complicata, con lo sciopero generale proclamato proprio in occasione della Festa della Donna da lavoratrici e lavoratori dei settori pubblici e privati, che incroceranno le braccia e si asterranno dal lavoro. La mobilitazione è stata annunciata dalla gran parte delle sigle sindacali italiane: aderiranno infatti allo sciopero generale la Flc CGIL, Slai Cobas, Adl Cobas, Cobas Usb, Cobas Sub, Osp Faisa Cisal, Usi Cit, Clap, Si Cobas, Cub Trasporti, Uitrasporti, Usi 1912, Flaei Cisl e Uiltec Uil. Si tratta di un’agitazione della durata di 24 ore e che paralizzerà una buona parte dei servizi pubblici e privati, comprese scuole, sanità e trasporti. Alla manifestazione aderirà infatti sia il personale di Autostrade, sia quello del trasporto pubblico su gomma e rotaia, nonché quello aereo e marittimo.
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Sul sito della Commissione garanzia sciopero del governo sono riportati nel dettaglio tutti i comparti che entreranno in mobilitazione sindacale. Le società di gestione dei trasporti pubblici, sia a livello locale che nazionale, non hanno però diffuso ancora gli orari ufficiali delle fasce garantite. Cgil ha spiegato così la scelta di aderire allo sciopero: “I diritti delle donne, l’uguaglianza di genere, l’autodeterminazione, la parità salariale non sono ancora una realtà per tutte, anzi assistiamo, e su larga scala, a un attacco, a una messa in discussione dei diritti che le donne si sono conquistate nel corso degli anni. Ciò è evidente anche nel nostro Paese che è ancora ai primi posti nel mondo per gender pay gap e per incidenza del lavoro povero e precario; per non dire dell’invisibile sfruttamento del lavoro di cura, mai riconosciuto come responsabilità sociale, sempre e ancora scaricato sulle donne”.

La stessa Cgil ha sottolineato nuovamente il problema del modello patriarcale della nostra società: “Basta guardare a quanta violenza, fisica, psicologica e economica ancora vi sia; ai femminicidi che si susseguono; alle molestie, alle costrizioni, ai ricatti che rabbuiano e rovinano la vita di tante donne. Una realtà, lievitata nell’ombra della pandemia e del lockdown, che trova humus nella crisi sociale che viviamo; che si continua a replicare e sviluppare nelle tante, troppe, ostentate rappresentazioni del corpo delle donne come un oggetto da usare, da abusare, da irridere; che si esprime nel replicarsi degli stereotipi, degli atteggiamenti sessisti e misogini sbandierati con insopportabile volgarità anche da uomini con cariche istituzionali; che propone immagini di donne in perenne dipendenza dagli uomini o confinate in modelli maschili cui aspirare.
Lo vediamo soprattutto noi, lavoratrici e lavoratori della conoscenza nelle scuole, nelle accademie, negli atenei e negli enti di ricerca, quanto è radicata la cultura della disparità e del pregiudizio e come sia difficile scalfirla”.

Per questo “proclamiamo lo sciopero perché insieme a tante organizzazioni sindacali in Europa e nel mondo pensiamo che è possibile cambiare le cose”.

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Ultimo Aggiornamento: 07/03/2024 09:30