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Firenze, salva dei ragazzi da un’aggressione omofoba e viene picchiato: la denuncia di Marco Filippini

Pubblicato: 15/03/2024 20:28
marco filippini

Ha visto du ragazzi che si baciavano, aggrediti in mezzo alla strada. E ha deciso con coraggio di intervenire, finendo picchiato. Protagonista di questa terribile storia è stato Marco Filippini, giovane che ha poi raccontato quanto accaduto da casa, a Firenze, dove si trova in malattia con sei giorni di prognosi dopo l’aggressione omofoba. “Una volta mi sentivo libero di girare per la città, ora bisogna stare attenti a dove si va e a che ora si è”. Tutto è accaduto in via dei Cimatori, dove il giovane si trovava insieme a due amici. “Erano le tre del mattino ed eravamo appena usciti da un locale – ha raccontato Filippini in un lungo video social – Dovevo riaccompagnare in macchina due amici e uno di loro si è allontanato per dare un bacio al suo fidanzato prima di andare via. All’angolo con via de’ Cerchi sono arrivati altri tre ragazzi che si sono subito buttati sui miei amici, minacciandoli”.

Secondo quanto raccontato da Filippini, il gruppo di tre ragazzi giovanissimi si sarebbe scagliato contro i due amici di 19 e 20 anni. “Hanno iniziato a spingerli, poi le botte. Sono più grande, ho 32 anni e mi sono sentito in dovere di intervenire e mettermi nel mezzo”. I due aggrediti si sono riparati all’interno del locale e a quel punto le ire del gruppo si sono dirette contro un terzo amico presente sulla scena: “Anche lui aveva 19 anni e io mi sono di nuovo messo in mezzo per allontanarli. Ho preso dei colpi in testa, non ho capito molto. Io per quel che potevo provavo a rispondere. Uno di loro aveva anche un ombrello. Per fortuna a un certo punto il buttafuori si è accorto della situazione, è uscito fuori e i tre sono scappati”.

Filippini e l’amico diciannovenne sono finiti al pronto soccorso, con 6 e 3 giorni di prognosi. “Le conseguenze fisiche per fortuna non sono state gravi – ha concluso il giovane – ma fa male che a Firenze nel 2024, due ragazzi non siano liberi di darsi un bacio. È grave”. Il ragazzo è presidente dell’associazione Love My Way di via Ghibellina, spazio protetto accoglie i giovani della comunità LGBT offrendo loro iniziative sociali e supporto psicologico qualora richiesto.

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