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Lecce, bimbo di 2 mesi morto nella culla, indagati due medici: si sospetta una bronchite curata male

Pubblicato: 27/03/2024 19:57

Due medici sono indagati nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla procura di Lecce per fare luce sulle cause del decesso di un bimbo di due mesi, morto in culla la mattina del 14 febbraio scorso a Campi Salentina. Si tratta del medico di famiglia, e del medico di turno al pronto soccorso dell’ospedale Vito Fazzi che nei giorni precedenti aveva visitato il bimbo affetto da un persistente raffreddore, con muco e tosse, per poi dimetterlo. L’accusa mossa dal pubblico ministero di Lecce, Erika Masetti, nei loro confronti è omicidio colposo.

Il neonato, a quanto si è appreso, era in cura antibiotica per una bronchiolite. La madre, dopo aver trovato il piccolo privo di sensi, aveva chiesto aiuto a una dottoressa vicina di casa. Poi giunse sul posto il personale sanitario del 118, ma ogni tentativo di rianimazione risultò vano. 
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L’ipotesi sulla morte: bronchite non curata

L’ipotesi è che il bambino sia morto per una bronchite curata male. Stando a quanto ricostruito i due professionisti, nei giorni precedenti alla tragedia, hanno visitato il neonato in quanto affetto da un forte raffreddore. A loro i genitori del piccolo (che pare seguisse una terapia antibiotica) si erano rivolti affinché guarisse da quel malanno stagionale.

Gli inquirenti dovranno ora ricostruire l’operato dei due medici indagati e capire soprattutto se le terapie e le cure somministrate siano state corrette e tempestive.

Il pm inoltre, per approfondire le cause del decesso del piccolo ha affidato l’incarico per un’ulteriore perizia al professore ordinario di Pediatria all’Università e direttore di Neonatologia al Policlinico di Bari, Nicola Laforgia e al medico legale Roberto Vaglio, che aveva già effettuato i primi accertamenti.
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